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Latina. La crisi non è finita. Claudio Moscardelli: «I partiti di centro destra sono diventati ormai zavorre pesanti per la nostra provincia»
«La situazione politica del Comune di Latina è emblematica della condizione
del centrodestra in provincia di Latina. La paralisi del governo del
capoluogo e la conduzione politica dei partiti della CDL sono espressione
di
una crisi profonda che si coglie nella debolezza delle questioni che
dividono il centrodestra del capoluogo: modesti assetti di potere anziché
questioni politiche e programmatiche rilevanti».
Parla Claudio Moscardelli, consigliere regionale de La Margherita: «La chiusura del gruppo
dirigente di A.N. ha prodotto lo scollamento tra partito e amministrazione
e
la conseguente reazione sia di dissidenza come Cirili che di abbandono come
Campagna. La mortificazione della posizione di dissidenza apre la strada
alla divaricazione e alla fuoriuscita dal partito di energie importanti,
soprattutto perché legate alla storia nuova di A.N.: nonostante il
terremoto
politico prodotto da Cirilli e la grottesca risposta di Mochi (gli
amministratori che si sono autosospesi non raggiungono il 50%), rimane la
convinzione della non agibilità dentro A.N. Forza Italia è ancora alle
prese con piccole alchimie, nella consapevolezza che al momento delle
scelte
l’emorragia sarà inarrestabile: come nel passato Fazzone e F.I. sono privi
di un disegno politico, oggi corretto solo con qualche poltrona in più per
calmare gli animi … ma non servirà. L’UDC di Latina sta pagando
l’emarginazione e il ruolo di serbatoio elettorale a supporto della
dirigenza provinciale e non vi è prospettiva di cambiamento. Manca un punto
di equilibrio e di direzione politica a sostegno di un progetto di governo
condiviso che non c’è più. I partiti del centrodestra sono diventati ormai
zavorre per le amministrazioni del Capoluogo e della Provincia, in balia
delle tensioni ormai quotidiane e senza sbocco che si scaricano sulle
istituzioni. Il fallimento del centrodestra si manifesta nell’assenza di
capacità di governo e di politiche a sostegno dello sviluppo e quando non
c’è sviluppo il territorio è più facilmente soggetto ad infiltrazioni
camorristiche. Latina Ambiente e Acqualatina, oltre ad evidenziare una
crisi
del modello delle società miste che deve essere profondamente rivisto,
rappresentano il biglietto da visita di una classe dirigente di
centrodestra
che esce umiliata dalla sudditanza ai soci privati che fanno il bello e
cattivo tempo, essendo ormai divenuti i padroni assoluti, pur essendo
formalmente minoranza rispetto alla parte pubblica. Il risultato è il
disservizio e l’aumento inaccettabile delle tasse per i rifiuti e della
tariffa per l’acqua: le denunce del centrosinistra non potranno continuare
a
rimanere inascoltate. L’alternativa allo stato di crisi strutturale del
centrodestra non è una politica che prende scorciatoie attraverso un
civismo
finto o un civismo come reazione emotiva delle persone perbene che vogliono
aiutare la Città. Una tale risposta non reggerebbe per molto. Per governare
Latina occorre un’alternativa politica netta e chiara. Latina non può
permettersi avventure o invenzioni politiche che non reggono all’urto di
contrapposti interessi. La Margherita e il centrosinistra rappresentano
questa alternativa, capace di offrire garanzie di stabilità e di politiche
di sviluppo diffuse, a beneficio dell’intero tessuto economico
imprenditoriale e della comunità cittadina. Non bastano più risposte
episodiche o limitate: occorre un nuovo P.R.G., la realizzazione delle
infrastrutture a partire dalla tangenziale Nord e il completamento
dell’ultimo tratto della 156, la bretella Campoverde – Valmontone, lo
sviluppo della marina che non può essere ulteriormente paralizzato
dall’inutile concorso di idee, la realizzazione di strutture come la
Biblioteca Stirling e l’Auditorium per far crescere culturalmente Latina,
le
risposte burocratiche rapide alle imprese che nel nostro territorio hanno
voglia di crescere per creare sviluppo e occupazione, sviluppo per tutto il
territorio a partire dai borghi. Il centrosinistra deve rafforzare la
propria coesione interna, impiegare le proprie energie per aggregarne di
nuove ed esercitare appieno il ruolo di direzione politica del governo
regionale in provincia. Le recenti elezioni primarie e la netta vittoria di
Romano Prodi hanno visto la provincia di Latina finalmente protagonista e
in
linea con i risultati nazionali: circa 29.000 elettori si sono recati alle
urne. Il risultato di Romano Prodi e quello di Mimmo Zappone a Terracina
confermano che la Margherita è la seconda forza dell’Unione a Latina e in
provincia e che è una realtà fortemente in crescita, sostenuta da un voto
di
opinione favorevole sempre più rilevante».
Mauro Cascio
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