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Latina. Ecco le linee programmatiche della Cisl. «Siamo in crisi economica? Allora via alla Task Force Provinciale». L'agenda delle priorità

Il territorio pontino soffre di in uno stato di crisi continuo. Le soluzioni dove sono? E se ci sono, quali sono gli strumenti per cercare di uscire al più presto da una situazione di stallo che perdura? La Cisl di Latina, a partire dal Segretario Generale Pasquale Verrengia, lancia alcune idee, conscia però che si tratta di soluzioni che implicano un’azione congiunta da parte di tutti gli attori del territorio (Verrengia parla di “soluzioni concertate”). “Bisogna costituire subito un tavolo tecnico permanente, una sorta di Task Force provinciale, che assuma il ruolo di punto di riferimento complessivo e di interfaccia tra il nostro territorio e i livelli istituzionali superiori, penso soprattutto alla Regione Lazio e alla Presidenza del Consiglio, e che sia anche il luogo deputato alla Concertazione di tutti gli interventi necessari per garantire la permanenza e il consolidamento del nostro tessuto industriale, e per quanto riguarda direttamente i lavoratori, il relativo utilizzo di ammortizzatori sociali. Chi può ricoprire questo ruolo se non l’Amministrazione provinciale insieme a tutte le parti sociali?” si chiede il Segretario Generale Pasquale Verrengia. “E’ necessario venire alla stipula di un accordo con l’Associazione Industriali per la regolamentazione dei nuovi rapporti di lavoro flessibili introdotti dalla Riforma Biagi”, continua Verrengia. “La CISL prende atto che qualche risultato positivo questa legge lo ha prodotto, in termini di maggiore facilità per i lavoratori di occuparsi. Però, bisogna integrare le norme già esistenti con altre, la cui individuazione la Legge stessa demanda alle parti sociali. L’obiettivo della CISL è introdurre norme che diano ai lavoratori atipici un quadro completo di tutele e di diritti sindacali, e dandogli certezze sui tempi e i modi in cui la loro occupazione si trasformerà da precaria in stabile, nonché, a prescindere dalla forma di contratto di lavoro.” Le linee generali tracciate dal Segretario Generale Verrengia vengono rafforzate dagli altri due nuovi componenti della Segreteria provinciale della Cisl, eletti poco più di un mese fa, Luigi Fiore e Ottavio Mariottini. Uno dei settori che hanno contribuito non poco questa provincia a crescere è l’agricoltura, comparto oggi precipitato in una crisi profonda (la vicenda odierna del settore bieticolo rappresenta solo l’ultimo episodio in ordine di tempo). Un numero per tutti: l’agricoltura pontina (fonte Istat) è passata da 10mila lavoratori dipendenti occupati nel 2002 ai circa 3mila del 2004, il 70% in meno. “La CISL di Latina è convinta che occorre un intervento a 360 gradi per risollevare questa situazione”, dice sicuro Luigi Fiore. “Presso la Regione Lazio dobbiamo impegnarci tutti a ottenere un nuovo Piano di Sviluppo Rurale per la nostra Provincia, accompagnato da un Piano di Valorizzazione e Commercializzazione dei prodotti locali di Qualità, nonché da un’azione che favorisca la nascita di consorzi dei relativi produttori. Sarebbe anche importante che a tutto ciò si aggiunga il riconoscimento alla nostra Provincia dello status di Distretto agro-alimentare. Penso anche che una grande risorsa di sviluppo dell’economia locale potrebbero essere gli investimenti nel settore dell’agriturismo.” Anche Ottavio Mariottini è sulla stessa lunghezza d’onda. Anzi, va oltre. E pone soprattutto l’accento su quest’ultima grande risorsa dell’economia territoriale, il turismo. “Vanno formulate idee e proposte su come tutte le Amministrazioni locali, insieme agli imprenditori, possano favorire concretamente la crescita del settore turistico in provincia, tenuto conto delle grandi potenzialità di attrazione del territorio, ricordando l’importante ruolo assegnato dalle Leggi ai Comuni riguardo a progettazione e realizzazione di infrastrutture per la qualificazione dell'offerta turistica”, suggerisce l’altro componente della Segreteria CISL. Ma non solo. “E’ necessario – prosegue - far istituire dagli stessi Enti i cosiddetti Sistemi Turistici Locali, ovvero Distretti caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, nonché dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”. “E’ difficile? Tutti insieme si può. Si può uscire dallo status di crisi che ci attanaglia”, chiude il segretario Verrengia.

Mauro Cascio


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