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Aprilia. Acqualatina, polemiche sterili? Alberto De Monaco risponde a Martella: «Se è così sicuro di stare nel giusto perché si nega ai confronti?»
«Le affermazioni dell'Avvocato sono vuote di dati, di analisi e soprattutto di auto critica».
Sono le parole di Alberto De Monaco, responsabile del Comitato Cittadino Difesa
Acqua Pubblica a seguito dell'intervista a Paride Martella pubblicata ieri su ParvapoliS.
«Forse ha dimenticato lo sliancio della società di 14,7 milioni di euro che bisogna
reperire per salvare Acqualatina? Il recupero della risorsa poi non è mai interessato al
gestore, tanto è vero che nel 2004 ha aumentato le tariffe perchè "vendeva" poca acqua.
Per non parlare delle spese stratosferiche di consulenze e quelle sostenute per lavori
straordinari fatti da ditte che sono soci della societa acqualatina.
Vedi il depuratore fatta venire d'urgenza dalla Veolia, il socio privato per Terracina.
Comunque come già fatto sapere all'Avvocato, perchè non accetta un contradittorio dal vivo,
se è tanto sicuro del buon lavoro svolto?».
Rincara la dose Gianfranco Iencinella:
«Caro Martella, a mio parere lei non solo merita di andare in panchina o in tribuna, ma
anche di essere radiato dall'albo della politica. Sia per il ruolo che ha avuto come
presidente della Provincia di Latina, che in quello di presidente di Acqualatina Spa.
In primis per aver diretto e avallato una gestione di Acqualatina che si è rivelata
carente dispendiosa e fallimentare in tutto l' ATO4. A partire dal 2002 infatti la
società non ha effettuato ne garantito alcun investimento previsto nel piano d'ambito.
Ha prodotto ogni anno passivi crescenti fino ad arrivare ai circa 15 milioni di euro
del bilancio 2004. Debito scandalosamente ripianato dalla Provincia,con un altro
bell'esempio di etica politica da parte del presidente Cusani. Quindi la Sua doppia
presidenza oltre ad aver creato uno spropositato indebitamento della parte pubblica
a favore di quella privata, ha anche favorito un progressivo ed inarrestabile
innalzamento del costo delle bollette idriche. Non mi risulta che la società da
Lei presieduta abbia tutelato al meglio la qualità delle acque (arsenico) come da Lei
affermato e di conseguenza ha esposto la cittadinanza a rischi riguardanti la
salute pubblica. Per finire Acqualatina fattura circa il 30% delle acque captate,
con un evasione e/o dispersione del 70%. In conclusione nessuno pretende che il
servizio idrico sia gratis, ma considerando che la contestazione contro la gestione
privata è generalizzata, ed evidenziata di recente da circa 5000 ricorsi alle
bollette di Acqualatina, solo da parte di cittadini di Aprilia, ritengo che il
controllo e la gestione del servizio idrico debba essere totalmente pubblico.
Detto questo le sue dichiarazioni paiono patetiche, tanto quanto la volontà
di voler passare per buon amministratore o ambientalista dell'ultima ora».
Mauro Cascio
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