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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Per la rivalutazione turistica del territorio non occorre fare convegni su convegni. Basta crederci»
Caro Mauro, ti scrivo all'alba di questa mattina. Il cielo è di un viola scuro, su Latina
c'è ancora poca luce, ma è viva e ed illumina tutto il cemento che fiorisce sulla nostra
città. Risultato: uno spettacolo bellissimo. Dura un quarto d'ora, però vale la pena
alzarsi presto. Se pensiamo che a qualche chilometro c'è il promontorio del Circeo,
ci sono i laghi, le colline, ci rendiamo conto che non occorre abbattere foreste su
foreste per produrre la carta necessaria ai convegni per la rivalutazione turistica
della provincia di Latina, basterebbe solo iniziare a crederci. La settimana scorsa
abbiamo pubblicato una foto dell'opera più brutta d'Irlanda, questa settimana mettiamo
quella della porta più particolare di Dublino. La particolarità sta nel fatto che è
a due ante, invece che a una. Per apprendere questo paghi un tour della città di Dublino
che costa 14 euro e che ti porta a spasso un bus per farti vedere le cose belle
della città. Sono la prima ad amare Dublino, la sua birra, la sua storia ed i suoi
abitanti, ma - quanto a cose da vedere - a Cori ce ne sono minimo dieci volte di più.
Solo che nessuno paga 14 euro per andare a vederle. Se James Joyce ha reso la sua città
immortale con l'Ulisse, a noi ci avrebbe pensato qualche millennio prima Omero con
l'Odissea - che vai a vedere chi ha per protagonista - e la Maga Circe. Solo che a Dublino, come arrivi, ti immergono nei loro ricordi e ti vendono l'impossibile della loro storia e delle loro usanze. Siamo tornati tutti in patria con la pecora irlandese - abbastanza simile alle altre pecore del pianeta - da attaccare al frigorifero. Qui della maga Circe non c'è neanche l'ombra. Non ci provano neanche a venderti un'Odissea, una pozione magica. Qui ti vendono al massimo il delitto del Circeo, che con noi non ha nulla a che fare. Carnefici e vittime erano romani, la villa dove si è consumato il massacro era di romani. Noi non c'entriamo niente con quel delitto. Ci siamo entrati in fase processuale, quando sono stati chiamati i nostri avvocati a difendere le posizioni degli assassini. Di quel processo è rimasta famosa una frase dell'avvocato Giorgio Zeppieri, in cui si facevano alcune valutazioni sul comportamento delle vittime nel momento in cui hanno accettato l'invito al Circeo. Massimo rispetto per le vittime, ma Zeppieri faceva il suo lavoro. A mio parere la cosa più importante per il nostro
territorio di quel processo, è che furono chiamati i nostri professionisti, i nostri
avvocati. Furono loro a difendere i miliardari romani, no i principi del
foro capitolini. Ma di questo non se ne parla mai. Meglio fare a gara tra chi ha
avvistato Andrea Ghira negli ultimi anni e stupirsi con candore che la famiglia lo
abbia coperto in questi decenni di latitanza.
Maria Corsetti
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