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Latina. An supera la crisi. Cirilli? Tutti quei voti gli hanno fatto montar la testa. Giuseppe Mochi: «Spero che collabori alla nostra linea...»
Ai microfoni di ParvapoliS Giuseppe Mochi, presidente provinciale di An.
Fini ha deciso. Lei confermato alla guida del partito, isolato, tra virgolette,
Fabrizio Cirilli. Ci vuole spiegare cosa è successo? «Sì, è arrivata questa
lettera in cui si dà mandato ad Aracri di far rispettare l'attuale organico e ricomporre
i malumori che si erano creati. Non si è ritenuto fattibile il commissariamento.
Ora speriamo di portare sulla retta via persone che per varie motivazioni
hanno spostato molti argomenti dal tavolo del confronto e del dibattito».
Cirilli e i suoi si sono autosospesi dal partito. Come valuta questo gesto?
«Credo sia stato un atto irresponsabile. Un atto di protesta molto duro che si poteva
evitare. Invece di fare muro contro muro ci si poteva sedere attorno ad un tavolo.
Senza imbarazzi. Si poteva evitare». Una scissione? «Non direi». E Cirilli
che ruolo avrà? «Spero che riveda alcune sue posizioni e accetti un dialogo
e un confronto interno. Sono pronto. Ma sia chiaro che il segretario sono
io, in quanto io sono stato eletto dal congresso». Lei si aspettava finisse così?
«Le motivazioni erano futili e immotivate. È stato chiesto il commissariamento
e nessuno ha capito bene il motivo. Non ci si è mai confrontati. Cirilli ha vinto bene le
elezioni? Non credo sia una grossa motivazione».
Elisabetta Rizzo
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