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Latina. Camera di Commercio, Pina Sorrentino rompe con Zottola ed entra in Giunta con la minoranza: «La politica finisce per condizionare»
Ai microfoni di ParvapoliS Pina Sorrentino, presidente della Ascom. Una nuova
giunta in Camera di Commercio, ma ci sono i primi problemi. Una frizione, relativa
alla sua nomina in giunta ed una rottura interna alla Confcommercio. Il presidente
perde già i pezzi? «Sta succedendo un qualcosa che non era mai accaduto ma che si
è verificato perché io sono stato una grande sostenitrice di Zottola in questi anni.
Ricordiamo che una candidatura alla presidenza non è un dire, ma un agire, una
vera e propria campagna elettorale. Abbiamo lavorato insieme per creare sodalizi,
imparentamenti, quei giusti equilibri per avere le associazioni accanto. Mi sono
sentita prima interprete per poi essere allontanata da questa progettualità, dalla
giunta della Confcommercio. Addessi come Mof e ed io come Ascom Latina. Questi
problemi interni non ci sarebbero stati se avessimo potuto disporre di più
incontri, per essere più partecipi delle proposte, delle idee, della sinergia
con tutte le associazioni. Tutto stava procedendo per il meglio. Quando mi sono
accorta che Zottola stava cancellando il nostro contributo, forse per necessità,
ho preso la decisione di passare con i voti di associazioni come Confesercenti,
la Confindustria, la Coldiretti, la Confagricoltura e la Confartigianato, cioè
col gruppo di minoranza. Una reazione dovuta e necessaria. Ho trovato una perfetta
sinergia e sono passato dall'altra parte. È uscito un posto in giunta che mi è stato
affidato. Ma dalle altre associazioni». E ora? «Vedremo in consiglio e in giunta
di Confcommercio cosa succederà. Immagino io possa essere una persona non desiderata
dall'intera giunta e dall'intero consiglio. Ciò non mi impedirà di lavorare per quelli
che erano i miei progetti. L'imprenditoria femminile, il marketing urbano, i
rapporti con l'università...». Al suo posto le era stato preferito Gargano...
«Sì, un uomo vicino a Zottola, anche geograficamente, essendo del sud pontino.
E politica. Certo è che le cose non sono state condotte all'insegna del confronto.
Il rinnovamento era nel nostro dna. Ma capisco Gargano e le sue ambizioni.
Ma ci sono dei momenti in cui bisogna dimostrare temperamento e la vogli di affrontare
situazioni scomodissime, come quella che affronterò io». Quanto la politica
incide su queste manovre? «Troppo».
Elisabetta Rizzo
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