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Latina. Volley, dirigenza e uffici stampa. Rimpallo di responsabilità per avere un posto per vedere la partita. E non il culo dell'arbitro
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Leopoldo Eramo, il nuovo allenatore della Benacquista Assicurazioni.
Se volete sentire la sua intervista, basta fare click al solito posto. Qui, nel testuale
vorrei parlare d'altro.
In romanaccio se dice: "C'hai er c..o che parla". Peccato che a me quello dell'arbitro
non dica nulla. Dovete sapere che parvapolis nelle partite di volley ha il posto
rigorosamente riservato, che finezza. Ma sapete dove? Fuochino, fuochino, fuocone, fuoco!
Si proprio lì, dietro il culo dell'arbitro. Non discuto sulle possibili doti fisiche
del suddetto, può anche essere piacevole contemplare un fondoschiena, ma preferirei
guardare la partita. Domando: " Un messaggio subliminale da parte della società?
Cosa vogliono dirci con tal perla di rispetto!" Per rimediare al piccolo torto però,
domando se posso appollaiarmi dietro la tribuna stampa, sopra un tubo di ferro che
sevizia costantemente il mio di culo. La Di Benedetto, ufficio stampa, mi dice
che non devo domandare a lei, domando allora a Rondoni, direttore generale, il quale
a sua volta mi dice di domandare a Goldner, che dice di sì. Miii che fatica. Mi dirigo alla gogna, ma riesco così a godermi la partita. Nel match di sabato la Di Benedetto, in modo alterato, dice che non posso mettermi lì perché la dirigenza protesta. Mi sono persa qualche passaggio? Ho domandato ai vertici che hanno acconsentito, e ora protestano? Adesso capisco il perché esistano tanti problemi nella società, perché un allenatore decida di andarsene, perché dei professionisti non riescano a rendere sul campo. Non si comunica proprio, e se lo si fa, manca l'onestà intellettuale di dire il vero, a me come giornalista, ai giocatori, a loro stessi. Manca un impegno fattivo per risolvere invece che aggravare. Una cosa positiva in questa realtà esiste. Ieri abbiamo assistito ad una partita senza riserve. Birbanti e compagni hanno dimostrato finalmente la loro professionalità. Monito per la dirigenza. Termino scusandomi con i lettori, ma in questo pezzo voglio essere accondiscendente con la società top volley, lisciarmela un po', e dar fondamento alle loro convinzioni. Noi non abbiamo dignità giornalistica, e con questo articolo lo attesto, ma a testa alta.
Elisabetta Rizzo
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