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Latina. Destra in difficoltà, ma la sinistra tace. Luigi Angello: «Cirilli? È un ingrato. E su di me ha detto soltanto velenose inesattezze...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luigi Angello, segretario comunale di Alleanza Nazionale.
La crisi, che dire? «È chiusa da un pezzo. Tutto è stato chiarito. I nomi, dice Forza Italia,
sono già stati detti e confermati. Magari c'è un problema di assetto. Ma è un problema di
Forza Italia. C'è da dire che questa verifica doveva durare di meno. Una, due settimane.
Non quattro mesi. Altrimenti la gente, giustamente, comincia a mugugnare». E veniamo
ai problemi interni ad An. Cominciamo dal caso Spolon... «Ha ritenuto di dover rassegnare
le dimissioni. Io personalmente credo che sia una risorsa e investiremo le nostre
energie per recuperarlo. Noi dobbiamo dare l'idea di unità, di forza, di coesione».
Lei ha seguito il botta e risposta tra Bianchi e Guercio, anche su ParvapoliS...
«Non c'erano intenzioni di polemiche. Sono essenziali entrambi». Mochi e Cirilli...
«Lasciatemi fare una premessa. Quando nascono problemi di questo genere sale il nervosismo.
Un anno fa mi è stato dato l'incarico fiduciario che ricopro da Mochi. Ma ci sono
rimasto male quando Cirilli è andato a Roma dicendo che questo partito è in mano
a un ex democristiano che, quando si è presentato alle elezioni, ha preso 60 voti.
Ora, è vero che sono un ex democristiano ma ho aderito sin da subito al progetto politico di
An. Un partito di cui ho condiviso valori, principi, moralità. Non ho preso 27000 voti
come lui ma nemmeno 60. Io all'epoca fui eletto con 1282 voti. Chiarito questo.
Oggi non ci sono implicazioni negative. Lavorano entrambi per il partito e sono sicuro
che lo strappo si ricucirà». Ma in federazione qualcuno aggiunge: «È un ingrato, quei
27000 voti glieli abbiamo portato anche noi. E i malumori non si dovevano far conoscere
alla stampa. I panni sporchi si lavano in famiglia. Dovevamo discuterne qui».
Andrea Apruzzese
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