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Latina. Urbanistica, l'ultima tentazione di Zaccheo. Claudio Moscardelli: «Scorda che occorre una delibera del consiglio comunale...»

La decisione di Zaccheo di affidare all’architetto Wilmotte l’incarico di ridisegnare il centro urbano è l’ennesimo episodio di urbanistica d’effetto che ha sempre caratterizzato la condotta di questa Amministrazione. L’esordio di Zaccheo è stato perfino coraggioso: ha azzerato il Piano Cervellati, abiurando sé stesso e quasi due legislature di governo della destra a guida Finestra, con lo stesso Zaccheo protagonista, come deputato e Presidente del Consiglio Comunale. Rispetto al Piano Cervellati abbiamo condotto una battaglia a viso aperto, abbiamo difeso la storia della Città, per intero e senza cesure, abbiamo indicato la necessità, comunque, di uno strumento urbanistico nuovo che guardasse al futuro per : a) completare il Piano Piccinato per la grande viabilità (strada Latina Scalo – Mare e tangenziale nord); b) riqualificare la Città; c) integrare la Città nuova e il nucleo di fondazione; d) sviluppare la marina; e) riordinare le aree agricole e dare una nuova funzione ai borghi. Queste linee sono state oggetto del convegno pubblico del 30 giugno 1998 in cui venne presentato un documento di indirizzi per un nuovo PRG alternativo a Cervellati. L’urbanista al servizio della destra aveva l’incarico di cancellare 60 anni di sviluppo della Città con un Piano ideologico, pensato contro la storia di Latina, e perciò irrazionale oltre che inadeguato. Il furore di rivincita della destra contro i cattolici democratici era al suo apice e si concretizzava con il nuovo Piano. Zaccheo, da Sindaco, ha invece abbandonato Cervellati, dichiarando di voler recuperare alcune idee sostenute dal centrosinistra, salvo poi eliminare del tutto il progetto per un nuovo P.R.G., procedendo con l’urbanistica illuminata dalle sue intuizioni. Il risultato sino ad oggi è stato modesto, al di là degli strabilianti annunci, e dall’urbanistica illuminata siamo all’urbanistica virtuale, il cui emblema è il concorso di idee della marina, sempre all’anno zero dopo quasi ormai tre legislature della destra di governo. Il concorso di idee, che servirà solo agli indirizzi per uno strumento urbanistico, sarà buono solo per i convegni, senza avere portato a casa un nuovo piano per la marina da far approvare, in forza del concorso di idee, ad una maggioranza riottoso e divisa, in particolare sull’urbanistica. Abbiamo suggerito invano, anche in sede di bilancio con un pacchetto di proposte adeguato, di iniziare lo sviluppo della marina sulla base di idee condivise, perfino da Cervellati, che recuperava sulla marina alcune linee del vecchio piano della marina ancora attuali. Zaccheo deve ricordare che occorre una delibera di indirizzi del Consiglio Comunale in materia urbanistica. Sul centro storico abbiamo assistito ad annunci a dir poco contraddittori: gli uffici comunali al palazzo key, che prima doveva essere abbattuto e poi dimezzato, poi gli uffici in centro direzionale, oggi forse a palazzo Pegasol, poi il parcheggio sotto Piazza del Popolo e così via. Il centrosinistra ha sempre tenuto una condotta coerente con la propria impostazione : 1) redazione di un nuovo P.R.G. come strumento indispensabile per programmare lo sviluppo della Città e conseguire gli obiettivi sopra indicati, 2) dibattito in Consiglio Comunale per approvare una delibera sugli indirizzi generali, propedeutica al PRG; 3) la delibera di indirizzi era ed è necessaria, in assenza di un nuovo P.R.G., per procedere ad interventi parziali, avendo almeno come riferimento una linea di sviluppo complessiva con cui misurare la coerenza degli interventi. La maggioranza ha sempre respinto questa impostazione. Gli interventi urbanistici significativi di questi ultimi quattro anni rimangono la variante di raddoppio della cubatura della clinica San Marco - che non aveva i requisiti per ospitare l’università da cui oggi fuoriesce e qualcuno ne dovrebbe rispondere politicamente di questa scelta sbagliata – nonché la variante per la realizzazione della Curia. Il resto è tutto virtuale. L’ultimo episodio con l’incarico a Wilmotte si inserisce nella linea tradizionale di Zaccheo: salta il Consiglio Comunale, titolare per legge della materia urbanistica, spreca soldi in consulenze di cui non sentiamo il bisogno, anche qui nel solco di una linea consolidata. Il centrosinistra chiederà la convocazione del Consiglio Comunale per stabilire gli indirizzi per il Piano del centro storico e poi Zaccheo incarichi chi vuole. In caso contrario l’incarico a Wilmotte appare illegittimo e meritevole di sanzione.

Mauro Cascio


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