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Latina. Bonifichiamo l'agro pontino dagli artisti locali. Lidano Grassucci su Il Territorio: «Barbareschi, perché non togli il disturbo?»
Luca Barbareschi, che sta al teatro come una scureggia all’universo, su ParvapoliS dichiara: “Bonifichiamo la città dagli artisti locali”. Sarebbe a dire: “Togliamo Latina da Latina”. Poi il nostro aggiunge: “La vera cultura non è mai stata democratica”. Quindi? È colto Saddam Hussein, Stalin, Hitler, Mussolini mentre è incolto Thomas Jefferson, Benedetto Croce, Tocqueville. La madre degli imbecilli è sempre incinta..
Il bello è che Barbareschi fa il colto internazionale con i soldi dei contribuenti locali. Insomma quelli di Latina come artisti non vanno bene, ma come polli da spennare sono succosi.
Non so di che città è Barbareschi, e non mi interessa, ma sicuramente sarà di qualche quartiere di un anonimo posto che sarà comunque “locale” rispetto all’universo. Rispetto alla grandezza di Dio siamo tutti piccoli, ma chi si sente Dio si commenta da solo.
Il nostro dichiara: “voglio impedire che questo spazio (il teatro comunale di Latina) venga usato da cani e porci”. I cani e i porci sarebbero gli artisti locali. Ci scuserà Barbareschi ma, siccome, il teatro funziona perché paga “sto stronzo” il contribuente locale, e pagare ed essere pure presi in giro è il massimo, noi similmente a lui impediremo che il nostro teatro venga gestito da ‘sto tal Barbareschi che comanda quando i soldi ce li mette lui. Insomma per noi Barbareschi comanda a casa sua. A casa nostra non abbiamo bisogno di gente come lui.
E il sindaco Zaccheo ha il dovere di evitare che un signore che non conosco, né voglio conoscere, offenda noi che paghiamo le tasse.
Per inciso Mussolini non ha estirpato la malaria, l’ha arginata, è stato il democratico Ddt degli americani a debellare la malattia. Ci spiace, ma i dittatori sono ottimi oratori, ma pessimi governatori. Sempre.
Lidano Grassucci
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