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Latina. An, pace fatta. Francesco Aracri: «Va apprezzato l'equilibrio di Mochi. Ma si è comportato bene anche quel mattacchione di Cirilli»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Francesco Aracri, coordinatore regionale di An.
Accettate le dimissioni di Mochi. Pedrizzi commissario. Perché si è arrivati
a tanta criticità? «Ci stiamo riorganizzando. C'è stata frizione e vivace dibattito.
Quindi la cosa va vista come un riassetto dei quadri dirigenti. Il tifo lo lasciamo
alle squadre di calcio». Ma Mochi è fuori e Cirilli è dentro... «No, perché Mochi
fa parte della cabina di regia. La politica è l'arte del consenso. Bisogna trovare
ciò che unisce, non ciò che divide. La novità di questa storia è che c'è un coordinamento
regionale che si è assunto determinate responsabilità».
Sono stati difficili questi giorni? Voi stessi avete sempre avuta chiara la situazione?
«Sono quattro anni che votiamo per qualcuno o per qualcosa. Ed anche oggi
siamo alla vigilia di un voto importante. Molti dei nostri sono stati chiamati per qualcosa,
chi a livello provinciale, chi di governo. Quindi c'è stato un po' di scollamento, all'interno
di questo scollamento ci sono state reazioni di tipo diverso. Io credo che vada apprezzato
l'equilibrio di Mochi che da subito si è messo a disposizione. E si è comportato bene quel
mattacchione del Cirillone. Probabilmente è mancato il primo che ha alzato il telefono
e ha detto: "Venite qua e parliamo". Mi è capito di farlo a me».
Elisabetta Rizzo
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