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Latina. Piccole banche nascono. Stefano Zappalà: «Vogliamo favorire la vita economica e sociale di ciascun socio e della collettività»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Stefano Zappalà, europarlamentare e presidente onorario del comitato promotore per la costituenda Banca di Credito Cooperativo Pontino. Un'idea - quella di un istituto di credito cooperativo per il territorio di Latina - nata ormai due anni e mezzo fa, e che sta vivendo in questi mesi il "rush" finale per giungere alla sua apertura.
Ieri il comitato ha fatto il punto della situazione, sottolineando che hanno aderito già oltre 500 soci ed il capitale già raccolto è di circa 1 milione e 200mila euro, a fronte delle rigorose regole stabilite dalla Banca d'Italia per concedere le autorizzazioni all'apertura: un minimo di 200 soci e di 2 milioni di euro. Ambizioso però il progetto del comitato, come esposto dal suo presidente esecutivo, Armando Tesi: almeno 3-4 milioni di euro prima del deposito dei documenti, previsto per gennaio 2006. Un obiettivo a portata di mano, a quanto riferisce Tesi, dato che sono ancora numerose le richieste di adesione attualmente al vaglio del comitato.
Ciascuna quota è pari a 695, 00 euro, ed ogni socio aderente può acquistarne da una a cento, senza che questo cambi però il suo peso: il voto è infatti indipendente dal numero di quote detenute da ciascun socio.
«La banca nasce - ha sottolineato l'on. Zappalà - dall'analisi di una massa di depositi di ampio respiro, che però non trova un riscontro obiettivo negli investimenti sul territorio: analizzando i dati forniti al 31 dicembre 2004 dalla Banca d'Italia, notiamo infatti che a Latina città esistono 1.115 milioni di euro di depositi, a fronte di un reinvestimento di 1.453 milioni di euro, per un rapporto (impieghi/depositi) del 130,23%. In altre realtà metropolitane d'Italia, ad esempio Padova, il rapporto è invece molto più alto, del 285,68%. È quindi evidente che in queste altre realtà gli istituti di credito si adoperano affinché i depositi, la ricchezza e il risparmio locale possano essere ridistribuiti e amplificati sul medesimo territorio. Significativo anche il dato percentuale degli sportelli di credito cooperativo rispetto al sistema bancario generale: a Latina sono il 7,14%, contro il 15-20% di altre città».
La Banca di credito cooperativo pontino (che, come gli altri istituti di questo tipo, non ha fini di lucro) nasce così con l'intento di favorire la vita economica e sociale di ciascun socio e lo sviluppo tra sinergie ed economie di scala locali. «Una banca che non potrà essere ceduta a terzi e che non farà business con i soldi dei sottoscrittori: è una realtà fortemente richiesta dagli imprenditori per il supporto alle loro attività» ha ancora sottolineato Tesi. A lui ha fatto eco il vice presidente del comitato, Maria Annunziata Luna, che lancia un appello al mondo imprenditoriale pontino: «È importante fare un gioco di squadra, ed allargare ulteriormente il comitato ad altre realtà non solo imprenditoriali, ma anche del mondo delle associazioni di categoria. Dobbiamo dare l'ultimo impulso, per potere - tra un anno - tagliare il nastro del primo sportello».
Andrea Apruzzese
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