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Latina. Finanziaria, i sindacati dicono no. Pasquale Verrengia: «Non si colgono le reali esigenze». Domani in piazza la manifestazione
«Lo sciopero generale nazionale proclamato da CGIL CISL UIL contro la manovra economica del Governo ed a sostegno delle proposte di sviluppo, di equità sociale e politica dei redditi, deve essere utilizzato come momento essenziale per porre l’attenzione ai gravi problemi economici che attanagliano la provincia di Latina». Lo sostiene Pasquale Verrengia della Cisl, che aggiunge:
«La manovra economica prevista nella finanziaria 2006, è ritenuta estremamente sbagliata; una finanziaria che non coglie le reali esigenze del paese e che non sembra in grado di stabilire quell’equilibrio necessario tra risanamento ed incentivo allo sviluppo, che è ritenuto indispensabile dalle OO.SS. per una ripresa economica ed una adeguata risposta sociale.
Troppi i dubbi su una finanziaria vaga rispetto alle coperture economiche previste derivanti da recuperi fiscali e contributivi tutti da dimostrare, mentre i tagli alle spese sono certi nelle sanità e nei contributi agli enti locali. Enti locali già tartassati dalle ultime tre finanziarie precedenti e che con questi ulteriori tagli del 10/12 % si troveranno in difficoltà tali da gravare enormemente sui servizi alla persona.
Il taglio del 50% del fondo per le politiche sociali del 2005, priva gli Enti dell’erogazione di somme già previste dalla finanziaria precedente e già spese legittimamente dai Comuni in quanto regolarmente inscritte in entrata nei loro bilanci; ciò pone un problema di garanzie di rapporti istituzionali tra lo stato centrale, Regioni, Province e Comuni, anch’essi scesi in piazza per manifestare il loro dissenso.
Ma quello che più colpisce e che risulta inaccettabile è il metodo di costruzione di manovre economiche senza il benché minimo confronto sia con le parti istituzionali interessate che con le parti sociali.
Non è pensabile che la grave situazione economica e produttiva del paese possa essere affrontata senza un coinvolgimento reale delle OO.SS..
Il valore della concertazione e delle sinergie tra forze diverse, richiamato anche dal Presidente della Repubblica, e ribadito nella sua visita a Latina, è essenziale per arrivare non solo ad un confronto delle idee ma soprattutto per indirizzare la capacità di costruire insieme le condizioni di vita migliori per tutti.
La necessità di “fare sistema”, se è necessaria, a livello nazionale, per uscire dalla crisi, è ancora più indispensabile a livello territoriale, dove la situazione di stallo, la sostanziale mancanza di interventi incisivi e di strumenti concreti, non permettono la ripresa economica ed il miglioramento delle condizioni di vita.
Per questo le Segreterie provinciali CGIL CISL UIL di Latina, hanno deciso di prolungare da 4 a 8 ore la durata dello sciopero generale proclamato dalle Segreterie Nazionali per il giorno 25 novembre, elevando così l’astensione dal lavoro per l’intera giornata lavorativa.
Per la stessa giornata è stata concordata una manifestazione a Latina, in Piazza della Libertà, a partire dalle ore 9.30, con corteo e comizio finale, al quale interverranno il Seg. Cisl Latina Pasquale Verrengia, il Seg. Reg SPI CGIL Bruno Raccio ed il Seg.Naz. UIL P.A. Enrico Ponti, per mantenere viva l’attenzione sulla particolare situazione di crisi che investe da tempo il nostro territorio e sostenere le proposte del sindacato per un rilancio dello sviluppo del territorio pontino.
Da tempo le OO.SS. territoriali confederali, lamentano una mancata sensibilità dei referenti istituzionali, in primo luogo Provincia e Regione, che per prime, debbono garantire con i loro interventi di programmazione e di sostegno economico, un rilancio ed una ripresa dell’economia locale.
La grave crisi occupazionale che da tempo investe sempre più ampi settori dell’economia provinciale, tra cui il tessile, il meccanico, l’agroalimentare ed il chimico-farmaceutico già più volte denunciata dalle OO.SS. territoriali, deve trovare risposte concrete in una concertazione locale dello sviluppo del territorio pontino. Non ci si può incontrare solo per le emergenze cercando di dare risposte a situazioni di crisi difficilmente recuperabili senza un tavolo per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio. Tavolo che stenta a decollare e che non permette l’elaborazione di proposte per un coerente sostegno delle attività economiche del territorio.
La Provincia è l’Ente locale ove oggi si accentrano competenze di programmazione e coordinamento territoriale sempre più consistenti e che non riguardano solo le attività economiche ma anche quelle relative ad una politica dei servizi sanitari e sociali, che debbono rispondere alle esigenze sempre più pressanti, delle classi più deboli».
Mauro Cascio
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