Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Politica

Latina. Habemus presidentem. Nicola Calandrini al posto di De Monaco: «Occorre infittire il dialogo sui grandi temi legati allo sviluppo»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Nicola Calandrini (Forza Italia), nuovo Presidente del Consiglio Comunale di Latina. Calandrini prende così il posto di Salvatore De Monaco (AN) che ha retto il Consiglio per tre anni. La decisione (ormai nell'aria da tempo), è giunta dopo sei mesi di quasi "crisi" in seno alla maggioranza di governo del Comune di Latina. Era infatti dall'indomani delle elezioni regionali del Lazio che Forza Italia aveva chiesto ai partiti della coalizione di governo (ma in particolare ad Alleanza Nazionale) una ridefinizione dei ruoli per migliorare la capacità amministrativa. In questa ridefinizione figurava anche la Presidenza del Consiglio Comunale. L'epilogo della vicenda si è avuto alle ore 18.00 di venerdì 25 novembre, quando alla seconda votazione Calandrini viene eletto Presidente (nella prima votazione il quorum di ventisette voti era stato mancato per una sola preferenza). «Ringrazio il Consiglio, il Sindaco e la Giunta per l'importante incarico conferitomi - sono state le prime parole di Calandrini - che richiede grande senso di responsabilità, profondo equilibrio, rispetto di tutte le forze politiche, nella consapevolezza che ciascuno di noi rappresenta tutta la collettività. È necessario distinguere le forti passioni politiche dal bene comune: le forze - pur nel rispetto dei diversi orientamenti politici e dei diversi ruoli (la maggioranza ha il dovere di amministrare, l'opposizione ha quello di controllare) - devono trovare il terreno comune per dialogare e confrontarsi sui grandi temi e sulle opere necessarie per la città. Sarò sempre - ha concluso - ed in ogni occasione al di sopra delle parti». Alte parole di ringraziamento erano state spese dal Sindaco on.le Vincenzo Zaccheo e dal Consiglio per l'opera di Salvatore De Monaco, di cui Calandrini ha preso il posto, dopo la lettura del documento delle proprie dimissioni. Non senza emozione De Monaco ha esordito nell'annunciare la propria decisione: «L'impegno assunto per conto dell'Amministrazione Provinciale di seguire la realizzazione di un importante progetto per la sicurezza stradale, a salvaguardia dell'incolumità di quanti percorrono le nostre strade, non mi lascia il tempo necessario per seguire con l'attenzione e la cura che meritano le attività del Consiglio Comunale, delle Commissioni e delle Circoscrizioni». Ma ha anche aggiunto: «D'altra parte, sono certo che questa mia disponibilità a rimettere il mandato sia servita e servirà, anche per il futuro, al rasserenamento dei rapporti tra i partiti della coalizione, a confermare l'attuale governo della città e a rafforzarne la capacità di guida dell'Amministrazione». De Monaco ha sottolineato con sentimento i passaggi del suo incarico, sottolineando che gli ha regalato un bagaglio umano e politico «che mi accompagnerà per tutta la vita. Se dovessi riassumere in un concetto il vissuto di questi anni non potrei non utilizzare che questa espressione: umanizzazione della politica, un ritorno all'uomo, ai suoi bisogni, ai suoi desideri, mettendo da parte sovrastrutture ideologiche o tentazioni tecnicistiche». È stato un Consiglio Comunale sostanzialmente tranquillo, apertosi con alcune variazioni: Giuseppe Campagna è uscito dal gruppo di Alleanza Nazionale costituendo un gruppo indipendente misto insieme a Fabrizio Mattioli «per concorrere alla ridefinizione di un'azione politica capace di guidare e nel contempo ascoltare la comunità amministrata, soprattutto oggi che più pesantemente si fanno sentire gli effetti di una crisi generale di lungo periodo che non accenna a finire». Mattioli è stato designato portavoce del gruppo. Mario Romagnoli è il nuovo capogruppo di Forza Italia, mentre il consigliere Della Pietà è passato al gruppo della Nuova DC Per le Autonomie. Una seduta tranquilla, anche se l'opposizione (in particolare per bocca dei consiglieri comunali, nonché regionali, Moscardelli e Di Resta) ha contestato i modi, soprattutto al momento delle dimissioni presentate dal vice presidente del Consiglio, Lucantonio, e dai membri dell'Ufficio di Presidenza. Per Di Resta non si poteva passare direttamente all'elezione dei nuovi componenti, in quanto tali dimissioni non erano all'ordine del giorno della seduta in atto. Il Consiglio si è così sciolto dopo aver approvato una serie di delibere per riconoscimento debiti fuori bilancio susseguenti a sentenze del tribunale in varie cause giudiziarie. Forte, da parte dei due rappresentanti del centrosinistra, anche la richiesta alla maggioranza di un nuovo ruolo per l'opposizione, che potrebbe esplicarsi in una presidenza di commissione (e Di Resta ha fatto un riferimento alla Commissione al Bilancio) per poter «avere un controllo degli atti non in modo straordinario (come accade, ad esempio, per la Commissione Trasparenza), ma in modo ordinario».

Andrea Apruzzese

 Riproduci il filmato oppure procedi con il download.

PocketPC visualization by Panservice