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Latina. La cultura dal vivo. Massimiliano Frassi e il suo impegno contro la pedofilia: «Devo lottare quotidianamente contro lobby potenti»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Massimiliano Frassi, presidente dell'Associazione Prometeo onlus di Bergamo, che da anni lotta strenuamente contro la pedofilia ed in aiuto delle piccole vittime di questo flagello. Ieri sera, presso la sala Conferenze del Palacultura in Latina, è ? stato presentato il suo ultimo libro, "Predatori di bambini - Il libro nero della pedofilia" (edito da Ferrari), nell'ambito degli incontri de "La cultura dal vivo", organizzati dalla Fondazione Teatro di Latina. «"Tre ore, o tre giorni, dopo avere letto questo libro, vi sentirete male" è scritto all'inizio. Io mi sono sentita male dopo tre minuti. Per le notizie e le cronache contenute nel libro, ma soprattutto perché? - e lo dico da giornalista - queste notizie e queste cronache non sono mai apparse su un giornale». Così ha esordito Rita Calicchia nella presentazione del libro di Frassi. Una nuova opera, un nuovo mattone sulla strada della lotta contro la pedofilia, un nuovo atto di coraggio da parte di chi, come Frassi, lotta da anni non solo contro chi violenta, tortura, uccide i bambini, ma anche contro l'indifferenza, e contro le "protezioni" di cui i pedofili continuano a godere. Quello di Rita non è solo un atto di autocritica nei confronti della nostra categoria (che da anni ha adottato un codice deontologico e di autoregolamentazione basato sulla "Carta di Treviso", in base al quale la tutela dei minori sui media e da parte dei media dovrebbe essere totale) ma è anche un grido di angoscia: «Il silenzio uccide: per uno "snuff movie" (video amatoriali in cui i bambini vengono in modo orribile torturati e uccisi) si pagano fino a 50.000 euro ed esistono moltissimi siti internet su cui si possono trovare. Ma potrei parlare anche dei 30.000 bambini soldato che esistono nel mondo, o delle migliaia di bambini che "spariscono" ogni anno dall'Italia, o di quelli, e sono altrettanti, che muoiono di fame nei paesi del terzo mondo. Tutte cifre che non trovate sui giornali, ma nei libri di autori come Frassi o Giulio Albanese», ha concluso Rita Calicchia. «Per scrivere questo libro ho seguito una traccia - racconta Frassi - quella di Maria (il nome è inventato, ma purtroppo la vicenda è drammaticamente autentica): Maria, all'età di cinque anni, aveva già subito due anni di abusi. Un giorno, la mamma, dall'altra stanza, non la sente più giocare. Preoccupata, raggiunge la sua camera, e la trova sul davanzale della finestra, che sta per saltare. L'ha salvata appena in tempo. Aveva subito per anni in silenzio, con il terrore di essere uccisa se avesse parlato». "Predatori di bambini" è la terza opera del presidente di Prometeo, dopo "I bambini delle fogne di Bucarest" (2001) e "L'inferno degli angeli" (2003), tutte testimonianze sul campo della sua vita dedicata ai bambini e della scomoda accusa che la pedofilia è divenuta una sorta di tentacolare multinazionale che agisce viscida, indiscussa e silenziosa. Testi crudi, in cui le storie, e le raccapriccianti violenze cui vengono sottoposti i bambini, non sono sottaciute, ma raccontate con un'asprezza di contenuti voluta e ricercata per obbligare il lettore a fermarsi e pensare, riflettere, lottare. Un libro, tanti capitoli, come "I bordelli per pedofili". «Si riscontrano molti casi analoghi in regioni del nord Italia: diversi bambini, nelle scuole materne, negli asili, vengono presi dai bidelli, portati in locali vicini, narcotizzati, abusati. Ma quando si scoprono questi casi, si riesce ad arrestare solo la manovalanza, mentre clienti ed organizzatori sfuggono alla giustizia». Oppure "Potrebbe essere Dio", altro capitolo, dedicato al ruolo dei sacerdoti, che non potrebbe essere più antitetico, nelle ricerche ed analisi effettuate da Frassi: si passa da don Baldassarre Meli, che a Palermo toglie i bambini dalle grinfie della mafia, ad un missionario cattolico, padre Kallen, che si reca nei bordelli delle Filippine, acquista le bambine e le porta via, in un centro in cui potranno ricostruire una vita ("Centri in cui esistono sale spoglie, in cui le bambine entrano, ed iniziano ad urlare la loro rabbia contro le violenze subite: è la prima fase della loro liberazione", spiega Frassi). Ma si passa anche alle decine di sacerdoti che negli USA si sono resi colpevoli di abusi sessuali su minori. Come Padre Cristobal, che negli Stati Uniti deve scontare oltre trent'anni di pena per altrettanti anni passati ad abusare dei chierichetti che istruiva in una scuola: di loro, circa cento si sono suicidati. È riuscito a fuggire nelle Filippine, dove ha aperto un'altra scuola per chierichetti... La lotta di Frassi è però soprattutto contro le indifferenze e contro l'ostracismo. È incredibile, ma in Italia, c'è chi lotta contro Frassi e la sua Prometeo: a Brescia si sono tenute manifestazioni, cortei, fiaccolate, contro la sua lotta ed in favore di persone che sono state poi riconosciute colpevoli dai tribunali e condannate a 15 anni di reclusione. Una nazione in cui vi sono città che non hanno voluto la "Marcia degli Angeli" di Frassi, perché? poteva essere "pericolosa per l'ordine pubblico". E questo è il Paese de "Le parole non dette" (altro capitolo), una nazione in cui Frassi non può neanche dedicare una copia del suo libro ad alcuni amici,"perché potrebbero avere dei guai". Per fortuna però è anche la nazione in cui Prometeo può aprire nuovi sportelli, per ascoltare le storie di chi ha subito violenza. E prima ancora di ascoltarli, per aiutarli a parlare. Perché il silenzio uccide. E uno di questi sportelli sarà presto aperto a Latina. Una città in cui anche la "Ventidieci", che organizza tra l'altro, anche la rassegna "Palco comico", ha deciso - in occasione delle rappresentazioni - di ospitare l'associazione Prometeo nel foyer del Teatro e di devolvere in beneficenza parte degli incassi.

Andrea Apruzzese

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