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Latina. La colonna sonora, l'unica pecca del Neorealismo italiano. Un libro di Luca Bandirali su Mario Nascimbeni: «Un grandissimo maestro»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luca Bandirali e Riccardo Giagni.
Un nuovo libro di Bandirali, per le edizioni Argo, all'interno della collana
chiamata "Ascoltare lo sguardo" diretta da Riccardo Giagni, docente di storia della
musica del cinema all'università di Lecce.
«La musica è rimasta sempre un po' dietro nell'estetica del neorealismo. Rossellini,
Zavattini, De Santis propongono qualcosa di profondamente innovativo ma la musica
non è stata mai all'altezza. Mario Nascimbeni
sarebbe stata la colonna perfetta, se avesse cominciato sei anni prima. Purtroppo noi
abbiamo questo grande tassello mancante in Roma ore 11 di De Santis. Ecco, il neorealismo
purtroppo non ha mai avuto una musica perfetta. Nascimbeni è uno dei patriarchi della
musica da film. Non è possibile pensare nemmeno a Morricone senza questo maestro così
marcante».
Giagni, presente ieri sera al Palacultura alla presentazione del libro, in occasione dei "Giovedì di Zavattini"
assieme all'assessore alla cultura Patrizia Fanti, ha lavorato con numerosi registi,
da Luciano Odorisio a Mimmo Calopresti, da Carlo Lizzani a Massimo Costa, da Egidio
Eronico a Guido Chiesa.
Con Sabina Guzzanti ha collaborato al programma televisivo Raiot e allo spettacolo
teatrale Reperto Raiot, firmando in entrambi i casi le musiche originali.
Ha curato le colonne sonore di diversi progetti cinematografici e televisivi di
Marco Bellocchio: Sogni infranti, La religione della Storia, L'ora di religione,
Buongiorno, notte. È attualmente impegnato nella realizzazione delle musiche del
nuovo film di Bellocchio ( Il regista di matrimoni ) e lavora con Peter Greenaway a
due distinti progetti visivo-acustici. Per le musiche de L’ora di religione ha
ricevuto il Premio Internazionale Ennio Flaiano nel 2002.
Maria Corsetti
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