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Latina. Corridoio Tirrenico, gaffe della sinistra. Vincenzo Zaccheo: «Apprendo la volontà di Marrazzo dai giornali. Gli ho scritto ma
non mi ha mai risposto». E l'affondo: «Vogliono distruggere la nostra provincia»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo, sindaco
di Latina per parlare di Corridoio Tirrenico. Il centrosinistra
dice no, Marrazzo dice no e il progetto oggi appare fortemente
compromesso, nella sostanza e nel merito...
«Mi è piaciuto poco il comportamento di Marrazzo. Non ha coinvolto
le istituzioni locali, non ha coinvolto questo territorio. Vedete,
io con Storace, quando non ho condiviso il tracciato, ho avuto anche
degli scontri, ma abbiamo fatto un tavolo permanente, riunioni di conferenza
di sindaci, incontri sindacali. Oggi apprendo dalla stampa apprendo
queste posizioni dalla Regione. Ora, ai sensi di legge, credo che
queste posizioni non si possano sostenere, ma aldilà di questo
noi vorremmo saperlo. L'ultimo tracciato che abbiamo proposto
è stato approvato dalla totalità dei sindaci, dalle categorie,
dai cittadini. Ora si parla di una superstrada. Roma-Latina.
Ma si ferma qui. Noi abbiamo bisogno di una infrastruttura
seria. Il Corridoio Tirrenico attraversava l'europa e arrivava
fino a Palermo. Non prendiamoci in giro con la terza corsia della
Pontina. È assurdo che Latina non possa avere un serio sistema
infrastrutturale. Questo progetto della Superpontina, oltretutto,
io non l'ho nemmeno visto. Ma ho il sospetto che se si innesta
il nostro sistema viario con l'Autostrada, tramite la Cisterna-Valmontone
si amplia sì la Pontina, ma portandoci più macchine. La criticità
potrebbe allora addirittura aumentare. Allora, caro Marrazzo, faccia pure
delle scelte, ma le scelte devono essere condivise. Dalla popolazione,
dalle istituzioni e dalla classe dirigente. Ecco, noi abbiamo
problemi anche per il collegamento per il sud. E sappiamo che questo
genera un mancato senso di appartenenza. Sappiamo cioè che c'è un problema
politico e amministrativo che riguarda il rischio scissione di parte del sud
della provincia. Mi ricordo che il maggior fautore di questa soluzione è
un esponente dei Democratici di Sinistra, tra l'altro anche candidato
alla Presidenza dell'Amministrazione Provinciale. Allora mi domando se dietro
tutto questo ci sia un disegno occulto, una strategia distruttiva del centrosinistra».
Pronta una lettera
per Marrazzo... «Veramente ho scritto una lettera il 3 di agosto.
Siamo al 7 dicembre e ancora non ho avuto risposta. Mi dispiace.
Di solito quando un sindaco scrive il presidente della Regione ha l'obbligo
morale di rispondere. Ed io non ho posto un problema personale.
Ma qui rischiamo di rimanere isolati per chissà quanti anni.
Marrazzo deve aprire un tavolo di confronto. Deve sentire i sindaci,
il presidente della conferenza dei sindaci, il presidente della Provincia».
E in tutto questo l'Arcea Lazio? La Regione vuole sterilizzarla...
«L'aspetto societario poco mi interessa. Ogni presidente può modificare
le società. Se è stato pensato di togliere di mezzo l'Arcea avrà le sue
buone ragioni. Basta che dietro non ci sia una voglia di distruggere
tutto quanto di buono è stato fatto dalla giunta regionale precedente.
Altrimenti diventa ogni volta un gioco di scatole in cui non ci guadagna nessuno».
Andrea Apruzzese
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