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Latina. Sanità. Claudio Moscardelli: «È in corso un dialogo proficuo per contribuire in positivo alla crescita della qualità dell'offerta»
La Margherita ha aperto un confronto con la nuova dirigenza della ASL per
contribuire positivamente alla crescita della qualità dell'offerta sanitaria
della nostra provincia, che tuttavia non può non essere legata alla riforma
del sistema regionale della sanità. "Innanzitutto, dobbiamo puntare a un
nuovo piano della rete ospedaliera regionale. Pertanto, il conseguimento
dell'obiettivo del DEA di II livello deve rappresentare non più un traguardo
da enunciare ma una realizzazione da conseguire in tempi brevi, associato
comunque ad adeguamento delle strutture, al potenziamento degli organici,
della quantità e del livello tecnologico delle attrezzature. L'elevazione
qualitativa dell'offerta sanitaria provinciale deve però passare oltre che
per il DEA di II a Latina, anche per la qualificazione e il potenziamento
del DEA di I livello di Formia e la qualificazione delle rete ospedaliera, a
cominciare dal ruolo degli ospedali di Sezze e di Priverno e del presidio
Terracina - Fondi, che è baricentrico nella provincia e a cui va attribuita
una propria missione nell'ambito del servizio sanitario provinciale.
Non siamo favorevoli allo sdoppiamento dell'Azienda USL e in alternativa
proponiamo di calcolare le risorse che impiegheremmo per uffici e incarichi
destinandole come risorse aggiuntive agli investimenti per la sanità del sud
pontino in personale e attrezzature. Si pone il problema di nuovi ospedali,
la cui realizzazione non potrà che essere accompagnata da strutture
esistenti: una struttura per il Golfo e un nuovo ospedale per Latina. E'
evidente che c'è l'esigenza per Latina di pensare in prospettiva ad una
struttura che serva anche l'area nord, oggi totalmente sprovvista. A Latina
e nel nord della provincia c'è l'esigenza sia di una nuova e moderna
struttura con alte capacità specialistiche e con servizi complessivi in
grado di assicurare un'assistenza più adeguata per qualità e per quantità.
In questo senso può essere più che proficuo il rapporto con l'Università. Il
progetto di finanza può essere poi uno strumento utile per reperire le
risorse necessarie all'obiettivo.
Nell'area del Golfo, il programma del centrosinistra ha indicato l'esigenza
di una nuova struttura che razionalizzi e modernizzi quelle attuali,
fornendo un'offerta sanitaria all'altezza delle esigenze della popolazione.
La sanità provinciale è fatta, però, non solo di strutture e di
attrezzature, ma anche di personale che deve essere qualificato e non di
solo passaggio. La sanità provinciale deve potersi giovare anche di
professionisti che vogliono investire la loro vita professionale o una
parte significativa di essa nella nostra provincia e avere il tempo per
"creare i reparti". Ci
riferiamo alla pratica di utilizzare Latina e la provincia come serbatoio
romano e luogo di passaggio per tornare a Roma.
Con l'offerta sanitaria ospedaliera occorre integrare e qualificare quella
sul territorio, valorizzare e responsabilizzare il ruolo dei medici di base.
I medici di base e le farmacie costituiscono una preziosa risorsa anche come
terminali sul territorio e debbono essere utilizzati per molti servizi
all'utenza, a cominciare dalle prenotazioni per gli esami specialistici. Per
conseguire questi obiettivi occorre una gestione aziendale all'altezza. Sul
piano politico generale la Regione Lazio deve comunque pensare ad
un'integrazione tra spesa sanitaria e spesa sociale, ossia servizi sociali e
servizio sanitario si possono gestire in forma integrata e in alcune regioni
ciò è avvenuto.
Per attuare una nuova gestione del servizio sanitario dobbiamo valorizzare i
processi partecipativi, la valorizzazione delle professionalità, attuare
meccanismi permanenti di verifica dei risultati conseguiti e di studio di
possibilità di miglioramento per qualità e quantità dei servizi e delle
attività erogate".
Mauro Cascio
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