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Latina. La sinistra massimalista e l'asinello. Contro il Ponte sullo Stretto. Contro la Tav. E contro il Corridoio Tirrenico. Daniele
Maughelli, con laici e liberali, imprenditori e pendolari: «Impossibile dar torto a Zaccheo»
«Dietro le diatribe politiche parlerebbero meglio i sondaggi tra i pendolari del commercio, del dipendenti e degli studenti. Sono migliaia, macchine e camion, ogni mattina dalle 5,00 ad incolonnarsi sulla Pontina per andare a Roma, stessa cosa avviene dalle 15,00 fino alle 21,00 tutte le sere, basterebbe starsene, un po’ di tempo, appollaiati sopra ad un ponte per rendersi conto». Sostenendo la posizione dell'intero centrodestra contro Marrazzo e soci, Daniele Maughelli spiega:
«Il corridoio tirrenico o il raddoppio della Pontina, subisce l’atteggiamento politico di schieramento, poiché c’è sempre una campagna elettorale da difendere, se davvero esiste la volontà di risolvere il problema, allora, basta dare voce ai Pendolari, quelli veri, che non parlano per partito preso, ma per esigenza di sopravvivnza. “10.000” che scendono in piazza contro 490.000 che non pretendono di essere maggioranza, poiché, persone che lavorano e, spesso, trascurano di leggere i giornali e tentare di dire la propria su temi che li riguardano personalmente. Chiarisco, non che questi 10.000 combattenti non abbiano diritto di essere ascoltati, ma il fatto, è, che sono sempre quei diecimila che scendono in piazza, sempre, anche tutte le settimane, ma lo hanno mai fatto nel periodo 1995 /2001.
Il fallimento della politica sta nell’esclusione e nel conservatorismo, poiché, di fronte a temi che riguardano milioni di persone si da per scontato che “chi più strilla, più ha ragione”.
Campoverde, è l’incrocio di tutto, e le ipotetiche strade trasformerebbero da Frazione apriliana a “ombellico del Mediterraneo”. Quale realtà consolidante, che già da i suoi frutti, il Mercato dei Fiori con le tante aziende dell’Agro Pontino, sarebbero destinate a decollare verso un’economia veloce e crescente paragonabile a quella di Cina o India con un più 10%. Oggi, i pochi grossisti rimasti che arrivano dal Nord Italia, per aqquistare i nostri prodotti, sono costretti a perdere tempo tra gincane delle strade di collegamento sia Pontine che dei Castelli o ciociare, mentre, i tempi commerciali europei o mondiali per muovere le merci sono ben altri.
L’amministratore, che ha l’onere e l’onore di scrivere le regole del futuro strategico deve saper guardare aldilà dello stagno, per far camminare il Paese camminare o farlo fare alle imprese al pari degli altri Paesi del Globo.
Strade, Turbogas o inceneritore vanno viste in ottica ambientalista e non spauracchio allarmistico per difendere il solito localismo dei voti».
Elisabetta Rizzo
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