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Latina. Urbanistica. Pasquale Mancini: «I nostri interventi vanno dal particolare al generale. Ma così si crea solo caos...»

«Abbiamo assistito, in verità con molta incredulità, ad esternazioni più o meno bizzarre, sicuramente discutibili, sul futuro della nostra città, sul come organizzarne il futuro sviluppo socio- urbanistico». Spiega Pasquale Mancini (Sdi): «In una occasione pubblica, allorché furono presentati i "Contratti di Quartiere II", pur con una comprensibile e legittima euforia dettata dall'avvenuto finanziamento dei due C.d. Q., il Sindaco si è sbilanciato in affermazioni che a noi erano subito apparse la negazione della moderna pianificazione territoriale. La cosa più incredibile è che questa posizione è diventata le linea politica dell'Amministrazione e non un incidente di percorso come si poteva pensare: infatti, invece di partire dal generale e andare verso il particolare (e il particolare sta tutto dentro un generale approvato e condiviso) secondo quanto è universalmente riconosciuto dalle tecniche di pianificazione urbanistiche, nel nostro Comune si fa l'esatto contrario: si parte da "casi particolari" ed interventi estemporanei, comunque parziali, per nulla pianificati, per metterli insieme a concorrere ad una idea generale. Ne può venir fuori solo il caos istituzionalizzato! E' quanto sta accadendo nella nostra città: si prevedono casualmente alcuni interventi singolarmente presi, che non possono non risentire della mancanza di programmazione, per poi aggregarli per farla divenire programmazione ex post! Allora, l'intervento sulla Marina, la Metropolitana leggera, il Porto di Foce Verde, il Parcheggio di Piazza del Popolo inserito (si fa per dire!) nel Piano Generale del Traffico Urbano, la Nuova Cittadella Giudiziaria, l'Università, e tanti altri interventi importantissimi, (direi fondamentali!), per la nuova strutturazione della città o altri di minore importanza sono la chiara dimostrazione che si vuole prescindere da legami urbanistici, e,diremmo, di logica urbanistica al fine di avere una assoluta libertà di azione che ci lascia perplessi! Che poi per la maggior parte di tali interventi si possa trattare solo di annunci spettacolari, velleitari, di folklore, e solo di propaganda spicciola, che alla prova dei fatti svanisce, è un altro discorso! A tale logica si sottraggono solo in parte i due Contratti di quartiere di cui si diceva all'inizio di questa nota, in quanto, se per i C.d.Q. Nicolosi - Villaggio Trieste si è agito sostanzialmente in conformità allo strumento urbanistico vigente, per quanto riguarda, invece, Latina Scalo si tratta, in realtà, della redazione di un Nuovo Piano Particolareggiato, in presenza di un Bando Regionale che prescrive categoricamente l'osservanza degli strumenti urbanistici approvati o adottati. Comunque, diamo atto all'Amministrazione di aver intuito sin dalla prima riunione presso il Ministero delle Infrastrutture l'importanza di quanto si andava programmando e di aver colto l'occasione per recuperare due brani di città alquanto degradati. Ma, a parte questo episodio, affermare che prima si programmano gli interventi e a posteriore se ne rivava l'idea progettuale generale, lo ribadiamo con forza, è una contraddizione in termine».

Mauro Cascio


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