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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Qualche artista locale quando mi vede da lontano diventa verde e mi evita. Mentre Guercio, incontrandoci, fa finta di nulla. Come se di rotonde e aiuole non avessimo mai scritto»

Hanno buttato giù il totem della rotonda del Piccarello. Non è stato il vento, ma un’automobilista. Fortunatamente nessuno si è fatto male. Il rischio maggiore lo corre la rotonda stessa. Una domanda è di rigore: che ci metteranno adesso? Ad una settimana di distanza dall’incidente va detto che la ragione ha prevalso. Rimosso lo scheletro di ferro, immortalato nella foto, è rimasta l’aiuoletta verde. E basta. Ci si potrebbe fare un bell’albero di Natale, via. Ce lo becchiamo fino al sei gennaio, poi torna tutto come prima. Potrei consigliarlo all’assessore all’arredo urbano che mannaggia è dotato di un certo spirito, quando mi incontra fa finta di niente, come se non avessi mai scritto nulla sulle meraviglie sorte sotto la sua egida. Quando gli ho fatto notare che quest’anno hanno inaugurato in pompa magna la rotonda di via Polusca e ‘sta cosa mi sembrava ridicola, ha risposto imperturbabile che non c’è nulla di male, in fondo lo fa anche Veltroni a Roma. Molto meno spirito ce l’ha qualche artista locale, che quando mi vede da lontano diventa verde e mi addita come “quella che ha scritto un libercolo”. Caro Mauro, per sapere chi è, basta andare per esclusione. Massimo Palumbo, autore del monumento di largo Caduti di Nassirya, grazie al quale si deve questa rubrica, è stato tra i primi ad arrivare e a congratularsi in occasione della presentazione di Doolin Street.

Maria Corsetti


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