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Latina. Riformatori liberali, i radicali che hanno scelto Berlusconi. Benedetto Della Vedova: «L'Unione ha già scaricato Marco Pannella»
«Almeno Berlusconi all'appello di Pannella ha risposto. I leader dell'Unione, invece, fino a oggi neanche si sono scomodati...». Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori liberali, la componente radicale che ha scelto l'alleanza con la Cdl, non si stupisce: la querelle degli ultimi giorni tra la Rosa nel pugno e i vertici del centrosinistra non è altro che l'ennesima dimostrazione di «una scelta sbagliata». All'appello di Pannella per organizzare una marcia di Natale a Roma in favore dell'amnistia infatti, dall'Unione sono arrivate sì molte adesioni ma senza che sulla questione si siano ancora pronunciati i leader più importanti (da Piero Fassino a Romano Prodi fino ai segretari delle tre sigle sindacali). Al punto che da ieri sera il leader radicale ha iniziato un digiuno di tre giorni.
«Mentre Pannella sostiene che un altro governo Berlusconi sarebbe una iattura - dice Della Vedova, che ha lasciato i Radicali dopo l'intesa con lo Sdi - la verità è che oggi resta l'unica leadership possibile per un'Italia più liberale».«Invece - insiste - ora i Radicali rischiano di mettere il Paese nelle mani di una coalizione antiamericana e antiliberista. Non possiamo dimenticare che la Cdl ha varato la legge Biagi e riformato le pensioni. Certo, avrebbero potuto fare di più, ma che ha fatto la sinistra prodiana quando era al governo? Ci ha portato nell'euro, una scelta giusta fatta nel modo sbagliato». Della Vedova, dunque, si dice «niente affatto stupito» che «i vertici dell'Unione non seguano Pannella». Anzi, «lo trattano come un questuante da tenere fuori dall'uscio. Cosa ci si può aspettare da una coalizione il cui connotato principale resta quello del giustizialismo?».
Secondo il presidente di Rl, invece, «la Cdl ha mantenuto, nonostante alcuni segnali contradditori, il suo spirito garantista». «Le leggi sulla giustizia - spiega - così duramente criticate a sinistra, sono sulla certezza del diritto. Compresa la ex Cirielli, che pure è criticabile per alcuni elementi». Sull'amnistia, però, i Riformatori liberali sono con Pannella. «Si tratta di un provvedimento “sbagliato” in via di principio per uno Stato di diritto - spiega - ma la situazione carceraria è ancora “più sbagliata”. Oggi l'amnistia non sarebbe un atto di debolezza, ma di responsabilità».
Ma cosa vogliono i radicali che non hanno accettato la scelta di Pannella per l'Unione e dato vita a Rl? «Dare il nostro contributo alla leadership di Berlusconi costituendo la punta di lancia liberista. Siamo convinti che le nostre parole d'ordine - “America, mercato, individuo” - possano rimobilitare una parte dell'elettorato incerto, magari oggi deluso dal centrodestra ma che più che votare Prodi preferirebbe astenersi». Sarà anche per questo, forse, che intervenuto lo scorso 30 novembre alla prima assemblea nazionale di Rl, il premier ha definito Della Vedova «un buon ministro per le liberalizzazioni».
Mauro Cascio
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