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Latina. Il Corridoio Tirrenico? La soluzione per lo sviluppo. Vincenzo Zaccheo: «Ho sempre ascoltato tutti». Domani da Lunardi con Marrazzo

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincenzo Zaccheo, sindaco di Latina. Si parla tanto di Corridoio Tirrenico, in questi giorni. Un'opera voluta da tutti, 33 sindaci su 33, fortemente caldeggiata da tutta la classe politica, voluta soprattutto da Confindustria, Camera di Commercio, Federlazio e dagli operatori di settore, un'opera contrattata e concertata, che ha tenuto conto delle esigenze di ambientalisti e agricoltori, al punto che buona parte del tracciato è stata modificata, un'opera già finanziata dal Cipe. Eppure Marrazzo ha fermato tutto, pare, senza avvertire nessuno. E la sinistra radicale, la stessa che protesta per la Tav e il ponte di Messina, batte le mani... «Domani incontro Lunardi. Lunardi ricorderà a Marrazzo che si tratta di una opera di respiro europeo. Qui non si parla, non si è mai parlato, solo di collegamento con Roma, o di potenziamento della Pontina, qui si è parlato di una grande infrastruttura che da Palermo arriva al cuore d'Europa. Per anni abbiamo sofferto di isolamento, è ora di finire questo limite e questa mancanza di programmazione. Ed ora c'è il rischio di perdere i finanziamenti. Mettere in discussione questo progetto oggi è pericoloso». La superpontina sarebbe un palleativo... «La superpontina garantirebbe al massimo un buon collegamento con Roma. Ma non è quello di cui abbiamo bisogno. Non si risolverebbero i nostri problemi. Latina diventerebbe una città dormitorio. Non solo, la contemporanea apertura della Valmontone-Cisterna rischierebbe di intasarla ancora di più con l'immissione di altro flusso automobilistico. E non risolverebbe un altro grosso rischio politico, di cui la sinistra si sta rendendo complice, perché c'è al sud della provincia ci sono i primi malumori e i primi focolai di secessione. Qualcosa che avviene anche per una mancanza di infrastrutture viarie».

Elisabetta Rizzo