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Latina. Riformatori liberali, i radicali che hanno scelto Berlusconi. Benedetto Della Vedova: «Opportune le dimissioni di Antonio Fazio...»
«Le dimissioni di Fazio sono una notizia positiva e sono da ascriversi, oltre che alle ovvie conseguenze delle indagini in corso su BPL e UNIPOL, innanzitutto al merito del governo e del Ministro Tremonti. Ancor più positivo è, infatti, che il cambio della guardia a palazzo Koch sia avvenuto senza alcun licenziamento politico e che non si sia inaugurata "a furor di popolo" la discutibilissima prassi di affidare direttamente alle decisioni del Governo le sorti dei vertici delle autorità indipendenti». Scrive Benedetto Della Vedova, leader dei Riformatori Liberali:
«Le dimissioni di Fazio non rendono però meno urgenti, ma se possibile ancora più necessarie, le modifiche normative che impediscano al Governatore di regnare incontrastato, esercitando in modo istituzionalmente irresponsabile tanto i poteri di vigilanza, che della Banca d’Italia sono propri, quanto i "poteri di indirizzo strategico", che in un sistema liberale non possono essere affidati a nessun organo esterno o sovraordinato al mercato.
Il problema della collegialità delle decisioni di Bankitalia e dell’attribuzione all’Antitrust delle decisioni sulla concorrenza bancaria sono da fare subito, senza sperare che bastino la virtù o l’autorevolezza personale del nuovo Governatore- chiunque egli sia- a risolvere i problemi che solo la legge può affrontare sul piano istituzionale.
Non occorre però essere un dietrologo per notare come Fazio sia "saltato" su BPL e non abbia neppure lontanamente rischiato di "saltare" sulle vicende dei bond argentini e delle obbligazioni Cirio e Parmalat. Al contrario, allora "saltò" chi, come il Ministro Tremonti, richiamò il Governatore alla sua responsabilità, nel silenzio assordante e compiacente della sinistra italiana e dei grandi gruppi bancari, oggi "antifazisti", sulle cui colpe Fazio si dimostrò allora oltremodo indulgente.
Tutto ciò, purtroppo, significa che non solo i problemi di Bankitalia, ma anche quelli della trasparenza, dell’affidabilità e della responsabilità del sistema bancario sono ben lungi dall’essersi risolti, miracolosamente, con le dimissioni di Fazio.
Mauro Cascio
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