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Latina. Novecento modi per dire successo. Una mostra sulle città di fondazione di livello internazionale. Giano Accame: «Troppi pregiudizi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giano Accame, storico, saggista, uno degli ospiti
della inaugurazione a Palazzo M della mostra sulle Città di Fondazione curata dall'Associazione
Novecento di Massimiliano Vittori con l'Amministrazione Provinciale di Latina.
Che dire?
«Io sono uno storico dell'economia e devo registrare questa grande voglia, questa energia,
questa volontà politica. Le città sorgevano una all'anno. Miracoli che si sono ripetuti
nel dopoguerra. Ma una tale concentrazione di passione non si è più vista».
Possiamo definirla un'epoca felice anche da un punto di vista architettonico, fiorisce
il razionalismo... «È naturale, certo. Avendo fatto un filmato su Rai Educational su
Renato Ricci, il fondatore dell'Opera Balilla e sul Foro Italico andai a riprendere la situazione
attuale con la troupe. In quell'occasione incontrai 300 studenti della Facoltà di Architettura
di Los Angeles che erano venuti apposta. Quel tipo di architettura viene studiata
in tutto il mondo». Uno stile spesso sottovalutato... «Lo sfruttamento propagandistico
fascista ha procurato una reazione di rigetto, di negazione di bellezze e risultati
oggi innegabile. Ancora un ricordo personale. Una ventina di anni fa feci al Colosseo
una grande mostra sull'economia italiana sulle due guerre, con una amministrazione di
sinistra. Mi furono portati muratori e braccianti di Cervia che costruirono il primo
piano del Colosseo nel ricordo di muratori e braccianti di Cervia intervenuti nella
Bonifica dell'Agro Pontino».
Andrea Apruzzese
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