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Latina. Tre questioni: preti gay, Putin, Unipol. Antonio Pennacchi sull'Indipendente: «Pei dieci comandamenti non è peccato pure la pippa?»
Primo: io non ho capito perchè i gay non possono più farsi preti. Lo hanno sempre fatto ma mo’, se li scoprono, li cacciano dal seminario. Dice: “Mi pare giusto: mica si può correre il rischio che poi molestino i ragazzini”. Ho capito, ma quella è un’altra cosa, è pedofilia, non omosessualità: sono due cose diverse, e comunque non è che il prete, se invece che i ragazzini va a circuire le ragazzine, io sono più contento. Sarà la stessa cosa o no? Qui la questione non è se gli piacciano i maschi o le femmine, qui la questione è che il prete – secondo la morale cattolica – dovrebbe essere casto e non peccare con la carne, sia di pecora che di porco. Le sue inclinazioni o desideri sessuali ce li deve pure avere come tutti gli esseri umani, ma li deve reprimere e castigare, sublimare nella santità del sacerdozio. È quello lo specifico del prete, sennò che prete è? Adesso tu però non puoi venire a dire che se gli piacciono i maschi – anche se giura di non toccarne mai uno in vita sua – il prete non lo può fare perchè non vuoi correre rischi, se invece gli piacciono lo femmine sì. Fammi capire: se dopo si va a scopare le mogli degli altri allora va tutto bene, gli dai la medaglia? Ma che ragionamenti sono? Pei dieci comandamenti non era peccato mortale anche solo la pippa?
Secondo: poi dice che non è vero che il giornale più anticomunista d’Italia è Repubblica. È andato avanti una settimana contro l’Unione Sovietica. Dice: “Guarda che mo’ non si chiama più Unione Sovietica, si chiama Russia”. Non mi frega un cazzo. Per me – ma pure per Repubblica – sempre Unione Sovietica rimane. Comunque martedì hanno scritto proprio: “Vladimir Putin. Un freddo boia”. Dice: “Ma era una vignetta”. Sì una vignetta, ma Bertoldo vignando vignando ecc. ecc. E poi giù a dire che era un’ingiustizia, che l’Urss vuole ricostituire l’impero, che usano i gasdotti come le armate: “Vogliono ricattare ed affamare l’Ucraina perché s’è fatta libera e indipendente, democratica e filoamericana”. Adesso tu mi devi dire – tu italiano ed europeo – quanto cavolo lo paghi sto madonna di gas. 230 dollari per mille metri cubi. E tu sei amico suo, dell’Urss, il meglio partner che ha. Putin e Silvio sono mezzi compari, si frequentano i figli, sono culo e camicia. E a te ti fa 230 dollari. Con Yuscenko invece non si possono vedere. Una volta che si sono presi un caffè, c’è scappata la stricnina. E a lui glielo deve continuare a vendere a 50 dollari? Ma che ti dice la capoccia? Io volevo vedere se il gas era di Scalfari o De Benedetti. A mille dollari glielo mettevano. “Tu vuoi fa’ l’americano e il gas te lo pago io?”, diceva il cav. Sensi nel mio bar: “Fàttela paga’ da Bush la bolletta, guarda quante ne paga già in giro per il mondo: manco le medicine per l’Aids in Africa. E Putin ti deve continuare dare il gas gratis a te? Ma tu sei scemo”. Poi però, quando quello ha fatto l’accordo a 97 dollari, è diventato una bestia: “Poi dice che non faceva bene Giuseppe Stalin: altro che kulaki ed ucraini, io proprio a te ti ci mandavo in Siberia”.
Terzo: Intercettazioni Unipol-Fassino (che poi non ha detto proprio niente di strano, gli ha detto solo e sempre: “Mi raccomando, fai tutto in regola”, che vuoi di più?). Repubblica però dà la colpa al Giornale ma intanto inzuppa: noi Ds non possiamo comprare una banca, punto e basta, solo loro, e delle eventuali “porcate” tra Abete e Della Valle nessuna intercettazione dirà mai niente. Io a questo punto, al posto di Consorte, ci mettevo proprio Greganti: “Annatevenaffanculo mo’, ragionate con questo”.
Antonio Pennacchi
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