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Latina. Affari rossi. Benedetto Della Vedova: «Urgente intervento legislativo per ridimensionare l'ambito di azione delle cooperative»

Enrico Letta, responsabile economico della Margherita, torna oggi a chiedere "una fusione tra cooperative bianche e rosse". Lunedì scorso il Coordinatore della Segreteria dei DS, Vannino Chiti era stato ancora più esplicito, motivando così la richiesta di superare lo schema coop rosse-coop bianche: "In uno scenario che si muove verso una formazione unica dei riformisti e dei democratici, quelle etichette non hanno più senso. Commenta Benedetto Della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali, il gruppo liberale e radicale che ha deciso di non seguire a sinistra Daniele Capezzone e Marco Pannella ma di continuare a sostenere la CdL: «I vertici del centrosinistra, hanno come unica preoccupazione che il mondo cooperativo adegui la propria struttura, arrivando ad una rappresentanza monopolistica delle società cooperative che ricalchi esattamente quanto dovrebbe avvenire sul piano politico nella coalizione prodiana. Sono loro i primi, dunque, a dare per assodato il collateralismo tra il potere economico delle cooperative e il potere politico della sinistra. Quanto accade in questi giorni, invece, impone una ridiscussione radicale del ruolo delle cooperative nell’economia italiana. Senza mettere in questione il ruolo storico svolto nel secolo scorso dall’economia cooperativa, oggi è necessario intervenire drasticamente per isolare ciò che resta di fedele all’ispirazione mutualistica sancita dalla Costituzione ("La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata") da ciò che invece costituisce ormai una anomalia del sistema economico italiano. Se le Cooperative Sociali o quelle di lavoratori hanno ancora una funzione da svolgere, i potentati industriali e finanziari che fanno capo alle centrali cooperative, guidati da un management completamente autoreferenziale, costituiscono un ostacolo - non l’unico, ma nemmeno il meno importante - alla crescita di un sistema capitalistico trasparente, concorrenziale, contendibile e svincolato dal potere politico. Il sistema Cooperativo è divenuto oggi un mostro a mille teste che nulla a più a che vedere con le ragioni mutualistiche iniziali e nei confronti del quale i benefici concessi dallo Stato divengono unicamente elementi di distorsione della concorrenza. Per conseguire questo obiettivo, è urgente un intervento legislativo e non ci si può certo affidare all’autoregolamentazione "etica" delle centrali cooperative».

Mauro Cascio


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