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Latina. Il Laicismo tradito. Lidano Grassucci sul Territorio: «Naturale un Rotary laico-liberale, filomassonico, non un Rotary confessionale»
Noi crediamo molto nelle articolazioni sociali, nei liberi cittadini che si mettono insieme per “fare”.
È un concetto che si scontra con le idee di Stato proprio dei totalitarismi, con lo stato etico. Per questo siamo orgogliosamente laici e liberali.
A noi piacciono poi le divisioni dei poteri e delle competenze: ciascuno deve fare ciò di cui è capace, poi tutti parliamo della “polis”, cioè facciamo politica.
Ieri mattina per le vie della città è stato affisso un manifesto che annunciava un convegno sulla legge che regolamenta l’aborto in chiave di difesa della vita.
Posizione nobile e legittima, relatori Riccardo Pedrizzi e l’onorevole Carlo Casini.
Posizione nobile, ma che personalmente non condivido: lo Stato non deve dare giudizi etici, ma regolamentare e ridurre il danno sulle cose che ci sono anche se dispiacciono. Ma la cosa che mi ha colpito è che il convegno aveva il “patrocinio” la “collaborazione” di alcuni club di servizio, tra cui il Rotary.
Comprendo che la maggior parte dei rotariani ha una sensibilità vicina al sentire del convegno, ma esistono anche soci che la pensano diversamene, io fra loro, che pensano al club con associazione assolutamente laica e non confessionale. Non sto qui a ribadire le origini liberali dei club di servizio, non sto qui a ricordare le diffidenza della gerarchia cattolica sui club. Qualcuno è arrivato a paragonare i Rotary con la Massoneria. Personalmente non mi offendo del paragone, erano massoni i padri della mia Patria, era intriso di libero pensiero il Risorgimento italiano. La Massoneria è nel Dna dell’Italia che da Nazione antichissima diventa Stato nuovo, indipendente e libero. Sta di fatto che mai i club di servizio sono stati confessionali, mai a prescindere dal legittimo sentire di ciascuno.
Quella collaborazione, quella scritta nel manifesto mi ha stupito, mi ha meravigliato.
Credo che gli amici che l’hanno fatto hanno agito in perfetta buona fede, ma credo anche che in buona fede si possano commettere errori di sensibilità.
Noi speriamo che di convegni come quello organizzato dal senatore Pedrizzi ce ne siano mille, come altrettanti, speriamo, ce ne siano per chi ha altra sensibilità. Ma crediamo che il mondo delle libere associazioni non confessionali debba restare lontano dalle confessioni, dalle scelte di parte.
Inoltre il convegno arriva dentro una campagna elettorale molto accessa e dove lo stesso Pedrizzi sarà protagonista. Ritengo quindi che l’iniziativa sia stata quanto meno inopportuna, ritengo che associare il club ad una parte politica sia anche lesivo dell’immagine del nostro lavoro, della assoluta estraneità alla competizione partitica del nostro club.
Questo ti dovevo nella spirito rotariano, questo dovevo alla mia coscienza e all’orgoglio di appartenere ad un club dove la “forma equivale alla sostanza” e la libertà del club coincide con la libertà di ciascuno di noi.
Lidano Grassucci
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