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Latina. Sanità, la polemica. Giorgio De Marchis: «L'intervento di Cusani contro Petti è solo una cinica e fredda "provocazione politica"»
L’intervento del Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Armando Cusani, contro il Direttore generale della ASL, Ernesto Petti, ha tutti i caratteri della “provocazione politica”. Spiega Giorgio De Marchis:
«I tempi tardivi rispetto alla relazione la caratterizzano come cinica e fredda aggressione, i modi e gli argomenti utilizzati chiariscono la natura vera dello scontro che tenta di trasferire sul piano locale una campagna elettorale intrisa di veleni e di mistificazioni che la tutela di un bene comune dovrebbe assolutamente evitare.
Che la sanità pontina avesse bisogno di una radicale inversione di tendenza nella sua organizzazione e nella sua gestione, dopo cinque anni di mal governo caratterizzato da diffuse illegalità, privilegi immotivati, bilanci disastrosi, gestione clientelare dei rapporti istituzionali, era nell’esperienza quotidiana di tutti i cittadini e di tutti gli operatori del settore, insieme alla consapevolezza dell’impoverimento progressivo delle risorse e della tutela pubblica della salute.
Che questa inversione di tendenza, dalla valutazione dei bisogni collettivi alla scelta delle priorità degli interventi potesse divenire pratica condivisa, era già apparso evidente proprio con la esposizione proprio in Consiglio provinciale delle linee di indirizzo programmatico fatta dal Direttore Generale, Petti.
Che le criticità evidenziate nella relazione non fossero frutto del caso ma avessero in linea diretta dei responsabili, in quella circostanza per eleganza non fu detto, anche se l’anomala risposta del Presidente Cusani fa capire che quello che ferisce di più di tutto è la diversità del metodo.
Che il superamento di quelle criticità evidenziate nella relazione fosse il punto cardine su cui far ruotare la prima fase della nuova gestione sanitaria rende invece merito a chi ne ha sottolineate con chiarezza in un pubblico confronto istituzionale, e si è impegnato a risolvere rapidamente con onestà ed impegno.
Noi Democratici di Sinistra non possiamo accettare che si tenti di annullare in un limbo paludoso la responsabilità politica ed amministrativa di chi ha gestito per tanto tempo la sanità in questa provincia creando ed aggravando criticità oggi divenute macroscopiche e prodigandosi indefessamente a depotenziare le strutture pubbliche a vantaggio dell’intervento privato persino per la facoltà di Medicina nel Comune capoluogo.
Non lo possiamo accettare in assoluto se poi si continua a sgranare, come per lunghi cinque anni, il rosario della autoreferenzialità che è stato metodo costante della gestione Cirignotta-Battigaglia, arroccata nella Torre Girasoli, e si elencano presunte benemerenze delle quali nessuno si è mai accorto, dimenticando che è ancora vivido nella memoria di chi c’era l’impegno gestionale a promuovere convivi in cui costava molto il privilegio di sedere a tavola.
Stimoleremo, come sempre abbiamo fatto, il confronto, come metodo insostituibile per raggiungere risultati positivi specie in sanità, ma sapremo anche respingere con fermezza improprie commistioni istituzionali specie se utilizzate pretestuosamente per coprire la verità».
Mauro Cascio
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