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Latina. Prima casa, un aiuto per i più deboli. Domenico Di Resta: «La regione si farà garante presso le banche per la concessione di mutui»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Domenico Di Resta. Una legge regionale per sostenere i giovani con contratti di lavoro atipici e precari, e per aiutarli ad acquistare la prima casa. La proposta legislativa è stata presentata ieri da Domenico Di Resta, consigliere regionale dei Democratici di Sinistra e Presidente della Commissione Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo della Regione Lazio
«La proposta di legge regionale per l'istituzione di un fondo di garanzia per l'accesso al mutuo per l'acquisto di immobili destinati a prima casa di abitazione nasce dall'esigenza di facilitare la concessione da parte del sistema bancario di mutui finalizzati all'acquisto della prima casa a tutti i giovani che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato» spiega l'on.Fondamentalmente, la proposta di legge intende istituire un fondo di garanzia, grazie al quale la Regione Lazio potrà farsi "garante" presso le banche per la concessione di mutui, in favore di quei soggetti che normalmente non forniscono le garanzie necessarie agli istituti di credito. «Naturalmente anche noi effettueremo dei controlli - precisa Di Resta - ma, di fronte alle garanzie, la Regione si impegna a fare da tramite con le banche e - soprattutto - a fare da supporto in quei momenti di "vacanza" del rapporto di lavoro».
Oltre a Di Resta, la proposta è stata presentata unitariamente dai consiglieri regionali Giovanni Carapella, Simone Gargano, Ivano Peduzzi e Antonio Zanon. Di Resta non si nasconde che sarà difficile che la legge entri a regime (soprattutto per quanto riguarda i fondi) entro il 2006: «Contiamo però di approvare ed inserire nel bilancio di prossima discussione il capitolo di spesa». Non sono state ancora stabilite con precisione le modalità di accesso al credito e - soprattutto - la cifra di cui potrà usufruire ogni singolo richiedente: per conoscerle, occorre attendere la pubblicazione della legge e del suo regolamento.
In Italia la percentuale di giovani tra i 25 e i 29 che vivono ancora con i propri genitori è passata negli ultimi anni dal 39% al 56% (contro percentuali molto più basse nel resto d'Europa). Una conseguenza dell'evoluzione del mercato del lavoro, evolutosi nella direzione di contratti sempre più precari. Da un'indagine Censis, emerge che i contratti di lavoro atipici rappresentano il 21,5% degli occupati fino a 35 anni; la quota di ventenni e trentenni dell'universo dei lavoratori atipici di ogni età, è inoltre pari al 61,5%. Per Di Resta, molte delle cause della presenta precarizzazione del mercato del lavoro sono da imputare alla Legge 30. «Nella prossima campagna elettorale - ha precisato il consigliere regionale - proporremo una profonda modifica della legge come punto prioritario».
Ma i problemi non si fermano qui: «A Latina - ha concluso l'esponente DS - vi sono duecento appartamenti (tra edilizia pubblica ed edilizia convenzionata) che ancora non partono. E sono proprio quelli costruiti con formula di affitto iniziale che può essere riscattato. Abbiamo perso oltre due anni perché l'Amministrazione Comunale non sblocca la questione delle aree».
Andrea Apruzzese
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