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Latina. Shoah, se non basta il ricordo. Il Gran Maestro Gustavo Raffi: «Non sia mera celebrazione, ma spunto di riflessione sui diritti umani»

«Ricordare ha valore di testimonianza: anche quando gli ultimi sopravvissuti all’olocausto saranno scomparsi, dobbiamo far sì che la loro memoria sia di insegnamento e di monito. Il ricordo e la testimonianza saranno così antidoto alle tentazioni totalitaristiche, ai dogmatismi, al razzismo. Tutti siamo Fratelli, nella memoria e nel dolore; ma anche nella speranza. Tutti insieme dobbiamo impegnarci affinché questa Giornata non sia una mera celebrazione, ma offra spunti di riflessione e di dibattito sui diritti umani; di tutti: senza divisioni di razza, di religione, di etnia, di censo». È questo uno dei passaggi più significativi del messaggio che il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi, ha inviato al Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Amos Luzzatto e al Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni (con lui nella foto, nella sede della Massoneria in Villa Medici il Vascello) in occasione della Giornata della Memoria, oggi simbolo dell’Olocausto. «Il nostro impegno - continua il messaggio - sia allora affinché non si perda mai la memoria dei colpevoli dell’Olocausto: l’ideologia nazista e razzista, la cieca obbedienza a ordini inumani, la assurda "distrazione" di milioni di cittadini che in Europa non vollero vedere quanto andava accadendo. Anche nel nostro Paese. Insieme, dobbiamo ricordare anche quanti furono perseguitati e persero la vita per difendere i valori dell’Umanesimo, per salvare pur solo pochi individui dalla barbarie, con un sussulto di ribellione e grande generosità». «Siamo figli del passato, fratelli nel ricordo di ciò che è accaduto e che quindi potrebbe ripetersi. Per questo, noi, che ci riconosciamo nei valori della libertà e della democrazia, sanciti nella nostra Costituzione, che viviamo la memoria tragica della persecuzione e del totalitarismo, con ancora più forza dobbiamo ribadire i principi che sono alla radice della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo: un grande patrimonio di idee e di esperienze, un punto fermo nella nostra storia. Noi Massoni abbiamo scelto da sempre gli ideali della libertà, dell’uguaglianza, della fratellanza, della tolleranza, della democrazia: sono la nostra forza contro le tenebre, gli strumenti coi quali cerchiamo di costruire un futuro di pace e di concordia per tutti i popoli».

Mauro Cascio


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