Parvapolis >> Cultura
Priverno. Shoah, se non basta il ricordo. Patrizia Parnolfi: «La memoria è l'unica arma che abbiamo per sfuggire alle tentazioni dell'oblio...»
27 gennaio 1945: vengono abbattuti i cancelli di Auschwitz, il più grande campo di sterminio d’Europa.
"Mi hanno portato via i genitori, l'identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima" . Lo ha scritto Irene ed è una frase che apre il sito www.majorana.org/progetti/shoah/.
Sei anni fa, il Parlamento Italiano con la Legge del 20 luglio 2000, n. 211 istituiva il “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in ricordo dell’olocausto, il termine con il quale si indica il massacro di circa sei milioni di ebrei ad opera del regime nazista. “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati” recita l’articolo 1 della legge 211.
La città di Priverno, per onorare la memoria di quanti hanno drammaticamente conosciuto la disumana condizione dei campi di sterminio subendo feroci e ineffabili violenze, oltre che fisiche, psicologiche, quest’anno ha organizzato un doppio appuntamento fissato presso la Sala delle Cerimonie del Palazzo Ieri pomeriggio c'è stata la proiezione del film “Train de vie” - Un treno per vivere - e a seguire, alle ore 18,30 il concerto del gruppo “Quartetto Medoc” con Andrea Ruggiero al violino, Francesco Ruggiero alla chitarra, Giuseppe Gentile al clarinetto e Gabriele Bassi al violoncello che riproporranno musiche della tradizione ebraica, zingara e colonne sonore di film storici e famosi sul tema.
In occasione della ‘Giornata della Memoria’ la Biblioteca Comunale ha allestito un settore specifico, con i volumi riferiti al tema dell’olocausto. L’iniziativa, voluta dall’Assessore alla Cultura Patrizia Fantozzi, si è avvalsa della collaborazione e dell’organizzazione del Servizio Biblioteca e Cultura – responsabile Renato Di Giorgio, bibliotecaria Pierina Carfagna - e di quello facente capo all’animazione culturale nella persona di Salvatore Capirci che si è occupato, tra l’altro di reperire i materiali e le immagini presso il ‘Progetto Memoria’ del Centro di Cultura Ebraica di Roma che ne ha autorizzato la divulgazione per l'occasione. ‘Train de vie’ – Un treno per vivere – film del 1998 per la regia di Radu Mihaileanu attraverso la figura di Shlomo, il pazzo che racconta una storia accaduta ai tempi della persecuzione nazista nel suo piccolo villaggio yiddish situato nell'Europa dell'Est tratteggia, con sconcertante ironia, il dramma del popolo ebraico. È stato lui a inventare il modo di sfuggire ai tedeschi simulando una deportazione in piena regola.
Gli abitanti del villaggio comprano un treno pezzo per pezzo, si procurano un aspirante macchinista e poi dividono in nazisti ed ebrei. Ma il viaggio è più movimentato del previsto anche perchè l'allievo prediletto dal rabbino è diventato comunista a causa di una delusione d'amore e organizza una rivolta 'proletaria' contro gli imperialisti che hanno le carrozze migliori. Il mercante Mordechai, cui è stato affidato il comando della spedizione, supera brillantemente il primo blocco nemico e poi, per recuperare un ebreo catturato si finge generale tedesco e infinocchia un comando nazista ordinando per giunta un'abbondante fornitura di manicaretti ebraici da trasportare sul treno. Tra liti, preghiere in campo aperto, attentati partigiani sfuggiti per caso, amori e disamori, si arriva a un passo dalla meta quando il treno è fermato da una compagnia nazista particolarmente diffidente…
La memoria, l’unica arma della quale l’uomo dispone per non cedere alle tentazioni dell’oblio. Questa memoria va coltivata affinché non smarrisca mai più la strada del ricordo fingendo che tutto quello che ha contribuito a deturpare il passato dell’umanità sia…ormai solo passato.
Mauro Cascio
|