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Latina. Domani al Palacultura «La forza dell'abitudine» di Thomas Bernhard. Gassman: «Uno dei testi che amo di più. Comico e profondo»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Alessandro Gassman, protagonista, sabato al Palacultura, di "La forza dell'abitudine" di Thomas Bernhard. La forza dell'abitudine è una meravigliosa metafora della vita e dell'incapacità degli artisti di vedere realizzata compiutamente la propria arte. Un'utopia che il direttore di un circo, interpretato dallo straordinario Alessandro Gassman, non solo anela di raggiungere, ma tenta anche di imporre ai propri squinternati “subalterni”. Costringendo i giocolieri, i domatori, la ballerina, il nano, il buffone, nell' impossibile ricerca di un'esemplare esecuzione de “La trota” di Franz Schubert, il protagonista insegue l'estremo tentativo di dare armonia ad un mondo che non si riesce più a controllare. «È uno dei testi che amo di più. Ed anche uno degli autori che amo di più. Uno spettacolo molto comico e molto profondo. Sono molto curioso di vedere che succede con il pubblico». Un autore che scandaglia molto la psiche umana. Quanto c'è di lei nel personaggio che interpreta e cosa resterà al pubblico, se vuole azzardarla una previsione... «Il direttore del circo è un personaggio che si scopre man mano. Si può odiare all'inizio ma poi comincia ad acquistare umanità e guadagnare in tenerezza. Gli sono affezionato. Un anziano pieno di acciacchi che vive questa sensazione di avere fallito nella sua vita perché il sogno della sua vita, non riuscirà mai a realizzarlo. Io ho avuto sempre un grande amore per i perdenti». E questa è la tua prima regia... «Un doppio impegno, sì. Ma è anche affascinante. Ed ho una bellissima compagnia. È una novità per me, ma mica tanto. Dopo vent'anni di palcoscenico è anche normale, credo, un passo di questo tipo». E cosa ti piace di più, fare l'attore o il regista? «La regia è una gran bella novità per me». Perché Latina per il debutto? «Questa stagione è diretta da un amico, Luca Barbareschi, che sta facendo un buon lavoro qui. E poi Latina è vicina a Roma. Ha un bel teatro. E mi ha portato bene anni fa perché "Delitto per delitto" andò molto bene. Infine avevo un debito con Latina perché non ho potuto portare il "Coriolano" per un acciacco fisico che fortunatamente ho superato. E quando caschi da cavallo è bene saltarci subito su». Quanto è perfezionista Alessandro Gassman? «Ho origini tedesche. E qualcosina quindi ho nel sangue».

Claudio Ruggiero

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