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Latina. Metti le bufale col microchip. Enrico Tiero: «Potremo controllare tutto e nel dettaglio. Dall'alimentazione alle cure sanitarie...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Enrico Tiero, assessore alle Politiche Agricole della Provincia di Latina, in occasione della presentazione del progetto "Prototipo per l'Identificazione Elettronica bovini, bufalini, ed ovocaprini della provincia di Latina".
Il progetto - a livello sperimentale - prevede l'utilizzo di microchip inseriti nel bolo ruminale degli animali da allevamento, ove resteranno per tutta la vita: il chip conterrà tutte le informazioni sull'animale, a partire dalla nascita, dall'azienda in cui è vissuto, dal tipo di alimentazione ai controlli sanitari. I dati saranno leggibili semplicemente avvicinando all'animale un computer palmare: grazie all'antenna trasmittente di cui il chip (ideato e realizzato dalla WinCat, società del Gruppo Uniteam) è dotato, sullo schermo del dispositivo appariranno tutte le informazioni. La sperimentazione (unica in Europa e finanziata dalla Provincia di Latina) - che favorirà una tracciabilità completa delle carni - coinvolge ottanta allevamenti pontini distribuiti tra bovini, bufalini ed ovocaprini, ed avrà la durata di sei mesi (tre per la realizzazione del progetto e la predisposizione dell'infrastruttura tecnologica e tre per l'inserimento dei Tag con microchip negli animali e la chiusura della sperimentazione).
Come si sviluppa l'azione della Provincia di Latina in favore della zootecnia pontina?
«Il progetto dell'Identificazione Elettronica rientra in una serie di iniziative, tanto che abbiamo posto a disposizione un fondo di 150mila euro. L'obiettivo di questo progetto è quello di venire a conoscenza di tutto il processo produttivo dell'animale, dalla nascita alla macellazione. Questo ci darà un'ulteriore qualità dei nostri prodotti, già molto elevata. A breve, inoltre, presenteremo il marchio di qualità provinciale che metteremo sui nostri prodotti, per valorizzarli al meglio nei confronti del consumatore finale: siamo infatti convinti che dobbiamo iniziare a fare del sano campanilismo, in quanto il nostro territorio è una serra a cielo aperto che tutti ci invidiano. I prodotti della provincia di Latina sono più genuini di tanti altri prodotti che potrebbero anche costare qualche centesimo di euro in meno, ma che provengono da altre nazioni che non applicano il nostro stesso livello di controlli.
La Provincia va incontro alla zootecnia anche in altri modi, ad esempio abbiamo acquistato e posto a disposizione degli allevatori (per aiutarli ad abbattere le spese) un furgone attrezzato in modo specifico per il trasporto degli animali dalle stalle ai mattatoi; abbiamo dato un contributo per la gestione della stalla di sosta messa a disposizione dall'Apa; abbiamo finanziato per 15.000 euro l'anno per tre anni un ulteriore progetto, anche questo sperimentale, per la fecondazione assistita delle bufale; molti sono anche i bandi aperti per l'acquisto di materiale. Il tutto è stato sempre predisposto al tavolo verde, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, comprese le stesse associazioni di consumatori».
Andrea Apruzzese
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