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Latina. Non fidarti dei sardi: sono quasi tutti ebrei. L'Associazione Shalom da Noury di Cagliari: «Il curatore di quel catalogo è nostro amico»

«Sulle accuse, infamanti. infondate e grottesche, di antisemitismo, rivolte alla mostra "Città di Fondazione", apparse in questi giorni su ParvapoliS motivate dall'assenza, nella detta mostra e nel suo catalogo, di indicazioni relative all'osservanza della religione ebraica in relazione ad alcuni architetti citati, vorrei innanzitutto dichiarare, oltre all'irrilevanza e alla pretestuosità delle accuse stesse, che il Professor Giorgio Pellegrini, curatore del catalogo e, da cinque anni, Assessore alla Cultura presso il Comune di Cagliari, ha sempre pubblicamente manifestato, sia come docente universitario, sia come assessore, sincera amicizia, piena simpatia e chiara solidarietà verso Israele, la sua Storia, la sua Cultura e la sua Arte». Così in un comunicato l'Associazione Shalom da Noury di Cagliari. «Da millenni il Prof. Pellegrini collabora assiduamente con l'Associazione Italia-Israe'l con conferenze (Felix Nussbaum, Emanuele Luzzati e Marc Chagall) e una serie di altre iniziative che lo hanno visto negli ultimi anni assessore attivo e sempre presente in occasione della Giornata della Memoria. Più in particolare tre anni fa è stato promotore della commemorazione civica e dell'intitolazione di una piazza a Vittorio Tredici, Giusto delle Nazioni, funzionario governativo, già Podestà di Cagliari, che nel 1943, durante l'occupazione nazista di Roma, mise in salvo numerosi Ebrei tra cui un Rabbino. Aggiungo infine: tra i cosiddetti "amici dell'eucalipto" che firmano l'accusa infamante in questione, risulti essere il signor Antonio Pennacchi, stalinista dichiarato e autore di un recente apologo del dittatore sovietico intitolato "L'autobus di Stalin", dove mi piacerebbe leggere come sono state descritte e interpretate le repressioni ebraiche staliniane nonché il famoso "processo dei medici". In un mondo "progressista" in cui menzionare la religione, sesso o colore anche se per scopi puramente anagrafici è diventato una presunta discriminazione e un pregiudizio, dove il multiculturalismo e la "diversità" vietano ogni riferimento, il contrario di quanto afferma l'accusatore potrebbe essere stato concepito come offesa e razzismo. Inoltre, non ci risulta che gli altri personaggi menzionati nella mostra siano stati qualificati d'accordo alle loro religioni o la loro laicità, altezza o numero di scarpe. Non vorrei entrare ulteriormente nel merito delle fuorvianti e ignoranti accuse deliranti che oltre ad essere oltraggiose sono peggiori: stupide. Non possiamo abbassarci a questi livelli. Il signor Antonio Pennacchi (& amici) sta latrando sotto l'albergo/albero sbagliato. Farebbe molto meglio a scusarsi subito ed inequivocatamente, per risparmiarsi al meno una parte della brutta figura gia procuratasi. Il prof. Pellegrini è grande amico d'Israe'l e dell'Ebraismo».

Mauro Cascio


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