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Latina. Sinistra: strappo con la Rosa nel Pugno. Emma Bonino: «Dialogo impossibile». Berlusconi: «Tornate con noi nel centrodestra...»
«Mi auguro che ci ripensino, hanno tempo fino al 24 febbraio». È quanto ha auspicato
Emma Bonino, in rappresentanza della Rosa nel pugno, abbandonando il vertice dell'Unione
presieduto da Romano Prodi, che doveva servire a limare gli ultimi ostacoli per la stesura
definitiva del programma. «Di tutte le proposte che abbiamo fatto, nessuna è stata accolta -
ha spiegato, - in particolare l'abolizione del finanziamento delle scuole private cattoliche
e i Pacs, cioé il riconoscimento dell'unione delle coppie di fatto non c'è.
Stanno ancora negoziando non so quale testo. Neanche le altre proposte per quanto
riguarda l'abolizione degli ordini professionali e il reddito minimo garantito.
In particolare abbiamo posto un problema politico serio, che riguarda milioni di persone,
per le scuole private cattoliche e abbiamo avuto un no. Mi auguro che ci ripensino,
dal momento che dobbiamo depositare tutto entro il 24 febbraio».
Intanto oggi si svolgera la 2a Assemblea Nazionale Riformatori Liberali
il gruppo dei radicali che ha deciso di non seguire Capezzone, Pannella e Bonino
nella decisione di schierarsi a sinistra: oggi comunicheranno la propria
adesione a Della Vedova e Taradash Mauro Mellini e Piero Milio.
«Sui temi economici mi trovo in totale sintonia con quelli che sono i fondamenti
del pensiero radicale». Così il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ospite
della trasmissione Catallassi, condotta su Radio Radicale da Benedetto Della Vedova,
Presidente dei Riformatori Liberali. «Siamo dei consorti all’interno della Casa
delle Libertà - ha aggiunto – che non sono riusciti a capire come Marco Pannella,
la Bonino e i Radicali possano ritrovarsi con una sinistra che sui temi fondamentali
dell’economia, della politica estera e della giustizia ha posizioni antitetiche
rispetto a quelle radicali». E ha approfittato lanciando un appello a Pannella e ai
radicali della Rosa nel Pugno ad andare nel Centro destra e a "stare dalla parte delle libertà",
perché "stranieri" in una coalizione di centro sinistra.
Mauro Cascio
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