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Latina. Il Sindaco del sorriso, un documentario Rai su Lando Conti. Venti anni fa moriva il primo cittadino, trucidato dalle Brigate Rosse

"Il Sindaco del Sorriso". È il titolo del documentario TV presentato ieri alla stampa, presso la sede RAI di Firenze. Il documentario racconta la vita e la morte dell’ex Sindaco di Firenze Lando Conti, ucciso dalle Brigate Rosse 20 anni fa, il 10 febbraio 1986. Il documentario è stato realizzato per RAI International da Nicola Carigli e Gabriele Parenti. La narrazione è scandita dai notiziari dell’epoca che riportano alla cruda attualità della cronaca per quanto riguarda l’attentato, le indagini e i momenti salienti dell’attività politica di Lando Conti. Numerose le testimonianze raccolte da Piero Luigi Vigni a Cosimo Beccuti, ai principali protagonisti delle vicende fiorentine degli anni ’80. La presentazione prevede un collegamento con il Direttore di Rai International, Massimo Magliaro. Il 10 febbraio 1986, in una giornata fredda e piovosa, Lando Conti cadde sotto il fuoco delle Brigate Rosse. In auto stava recandosi in Palazzo Vecchio, per partecipare alla seduta del Consiglio Comunale: fu affiancato da una vettura dalla quale furono esplosi numerosi proiettili e poi nuovamente colpito dai suoi assassini attraverso il vetro del finestrino. Era stato Sindaco di Firenze fino a pochi mesi prima ed era stato interprete di una stagione importante della vita politica cittadina, nella quale una giunta di pentapartito (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI) aveva preso il posto della giunta di sinistra presieduta dal comunista Elio Gabbugiani e sostenuti da PCI e PSI. Nella sua attività di Sindaco, Lando Conti impose subito il suo stile di uomo schietto, aperto, in grado di parlare con la gente, senza creare imbarazzi o timori reverenziali. Sembrava naturale un approccio con i cittadini e con i problemi di Firenze che al contrario era il frutto di una cultura politica e di una passione civile derivanti dalla sua tradizione familiare. Quella stessa tradizione cui doveva la sua adesione alla massoneria, rivendicata con orgoglio da Lando: anche nel mezzo delle polemiche legate alla scoperta della Loggia segreta P2. La vita ed il tragico destino di Lando Conti sono riproposti dunque all’attenzione dell’opinione pubblica dal documentario di Cariglia e Parenti. La narrazione prevede numerose testimonianze di collaboratori, alleati e avversari anche sul ruolo svolto dall’ex sindaco nelle vicende politiche fiorentine. Testimonianze che a vent’anni di distanza tracciano una valutazione chiarendo anche alcuni aspetti controversi. Ad esempio sui motivi che portarono all’elezione di due sindaci repubblicani nel giro di un anno, prima Sandro Bonsanti e poi Lando Conti e sulla peculiarità di un’esperienza caratterizzata dal ruolo centrale che riuscirono a svolgere i partiti laici e socialisti, legati in quegli anni a Firenze, da un patto di ferro. Altri aspetti controversi che vengono sfrontati in questo video sono relativi alle motivazioni del delitto, all’esecuzione dell’attentato e alle vicende processuali. Il gruppo terroristico Brigate Rosse, Partito Comunista Combattente è lo stesso che aveva rivendicato a Roma l’omicidio di Ezio Tarantelli, docente di economia politica. Due dei condannati per l’assassinio di Conti furono poi accusati anche dell’omicidio del Professor Roberto Ruffilli, compiuto nel 1988. Durante le indagini Conti furono perquisiti tra il 1986 ed il 1987, Robero Moranti, Luigi Fuccini e Nadia Lioce che poi, tra il 2003 e il 2005 saranno arrestati nell’ambito delle indagini sull’omicidio di massimo d’Antona e Marco Biagi a Bologna. Il documentario vuole ricordare l’opera di un Sindaco che pur avendo governato solo un anno seppe individuare e impostare scelte importanti per lo sviluppo di Firenze. Un sindaco dal tratto gentile e sorridente, capace di ristabilire un rapporto diretto e amichevole con qualsiasi interlocutore, si trattasse di semplice cittadino o capo di Stato. Da questo suo desiderio di dialogo, da sindaco, Conti fu spinto a recarsi a Sollicciano ad incontrare i terroristi che vi si trovavano detenuti: un gesto che potrebbe aver contribuito a farne un obiettivo dell’ala intransigente delle BR. La grande partecipazione di popolo alle esequie e la presenza delle massime autorità fra le quali il Presidente del Consiglio Craxi, furono la prova della commozione e dello sdegno suscitati dal barbaro omicidio. Anche incredulità: perché pur avendo svolto un ruolo importante in una fase di forti contrasti e divisioni fra i partiti, Lando Era miracolosamente rimasto immune da risentimenti: anzi, suscitava simpatia ed affetto fra gli alleati e fra gli avversari. Dal documentario di Caviglia e Parenti emerge quanto la memoria di Lando Conti sia tuttora viva: non solo per il suo tragico destino, ma anche per aver impersonato una stagione decisiva per lo sviluppo della città. E per il suo saper essere se stesso, sempre. Fedele alla sua cultura, alla sua tradizione e ad i suoi convincimenti. Ancora oggi, Lando Conti, il Sindaco del sorriso, è emblema del rifiuto della violenza: appartiene a tutta la città di Firenze e suscita sentimenti di commozione, affetto e stima.

Mauro Cascio


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