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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Ormai il Comune riesce a spacciare per culturale pure Tiziana Rocca». Aridàtece gli artisti locali
Sia chiaro: il lavoro è lavoro e, se uno ha successo nel lavoro che si è scelto, tanto di cappello. Se una decide di fare la pierre e la gente la sta a sentire, ha ragione lei a parlare. Ieri pomeriggio, al foyer del teatro di Latina, si presentava “Feste, cene, cocktail”, il libro di Tiziana Rocca che ogni cittadino è libero di comprarsi in libreria. Non è reato avercelo tra gli scaffali. Non l’ho letto – e mi riservo di farlo – ma sono sicura che è gradevole. Solo che mi dovete spiegare che c’entra questo con la cultura. Dimmi che ti va di fare una cosa un po’ frivola e nessuno ti crocefigge. In fondo il nostro deputato Maria Burani scrive su Novella 2000 di famiglia e di bambini. E, se non fosse che fa nomi e cognomi di donne che preferirebbero il silenzio, sarebbe anche apprezzabile. Ma torniamo alla Tiziana Rocca, il cui libro è stato inserito nella rassegna “La Cultura dal Vivo”. É vero che ci hanno fatto una testa tanta sul fatto che la gastronomia è cultura e che misuriamo il grado di evoluzione di una persona con le maniere che ha a tavola, ma Cultura dal Vivo pare un tantino troppo. Comunque, ci spiega Tiziana, una serata ben riuscita è un avvenimento speciale: un magico connubio di atmosfera, persone sapientemente riunite, idee realizzate alla perfezione. Nel suo libro sono rivelati tutti i segreti per una buona riuscita del nostro party. Dalla scelta del luogo a quella della musica, dagli inviti al buffet, dal budget ai gadget. Un ricevimento familiare o di lavoro, una serata con gli amici, una festa per bambini. Tutte occasioni che hanno il potenziale di diventare indimenticabili per i vostri ospiti: che potranno scambiarsi sotto la vostra conduzione, amicizia, idee, contatti, o più semplicemente condividere un momento molto speciale.
Però mi dà idea che a Latina siamo diversi. Nessuno c’ha voglia di perdere tempo ad organizzare, esistono i catering. Per una cena speciale, meglio il ristorante che ultimamente ne hanno aperto uno ad ogni angolo e questi dovranno pure campare. Lo stesso dicasi per i wine bar, il cocktail me lo vado a prendere lì, i bicchieri buoni della lista di nozze li lascio nel cartone.
Però a Tiziana Rocca abbiamo fatto incartare di nero tutto il foyer del teatro D’Annunzio. Spendendo qualche decina di migliaia di euro, tanto c’avanzano. In cambio ieri ha regalato ai presenti delle graziose magliettine con scritto “w le feste”. Grazie.
Maria Corsetti
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