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Latina. Trattativa zucchero. La Coldiretti: «Il futuro della filiera in Italia dipende soltanto dal superamento delle inefficienze...»

“Dalla determinazione che sapremo dimostrare nel combattere le inefficienze del sistema, senza cadere in compromessi, dipenderà il futuro del reddito delle nostre imprese”. E' quanto ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Paolo Bedoni dopo la chiusura della dura e delicata trattativa mercoledì 9 Febbraio a livello del Tavolo Bieticolo-Saccarifero Nazionale coordinato dal Ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno. “La battaglia che abbiamo condotto per difendere la capacità imprenditoriale delle nostre imprese ha dato dei risultati che sarebbero stati certamente migliori, soprattutto in termini di prezzo, se il negoziato non fosse stato compromesso da trattative, vere e proprie fughe in avanti…, avviate da alcune associazioni bieticole con la parte industriale al di fuori del Tavolo Ministeriale, l’unico luogo con valenza istituzionale dove portare a soluzione e sintesi i variegati interessi delle parti in causa”. La Confederazione a tale proposito si è resa protagonista, nei giorni scorsi, di un’azione “di recupero della situazione” molto incisiva e determinata ed oggi i contratti di coltivazione per la campagna 2006 possono essere sottoscritti dopo l’acquisizione di alcune certezze imprescindibili per gli interessi dei bieticoltori:
o Il pagamento del saldo bietole 2005 sia nell’entità del prezzo che nei tempi di pagamento: prezzo medio di 41,50 Euro a tonnellata bietole a 16° di polarizzazione nel Nord. Il saldo è fissato in due trance, una al 21 Febbraio 2006 (fino all’88% del dovuto), l’altra al 15 Giugno al massimo. La valuta sarà al 31/12/05 con interessi del 3,5%; prezzo medio di 48,83 Euro a tonnellata bietole a 16° di polarizzazione nel Sud (Riguarda le bietole pontine!) con saldo al 21 Febbraio 2006 e valuta al 30 Novembre 2005 con interessi al 3,5%
o Assegnazione certa di saccarosio sui nuovi contratti di coltivazione
o Possibilità di ri-comprendere nel piano di ristrutturazione ulteriori stabilimenti di trasformazione industriale rispetto ai sei iniziali (gli stabilimenti di Jesi nelle Marche e di Termoli in Molise sono tra quelli che rimarranno in funzione e sono di riferimento per le bietole del Lazio).
o La garanzia dell'impegno finanziario di 65,8 ML di Euro di aiuti nazionali
o L'aumento della percentuale di assorbimento già a partire dalla prossima campagna di conferimento dello zucchero di riporto (prodotto in eccesso rispetto alla quota nazionale assegnata) della campagna 2005 (ciò contro ogni disponibilità iniziale da parte dell'industria saccarifera)
“Questa grave situazione - ha concluso Bedoni - ci rafforza nella convinzione che occorra continuare ad operare con grande serietà e trasparenza in un'azione senza compromessi che permetta la continuità della bieticoltura italiana in termini competitivi e con una certezza del reddito per gli imprenditori”. La Coldiretti ben consapevole delle ineluttabili evoluzioni degli scenari internazionali si era mossa già nel 2004 per anticipare la riforma comunitaria dell’OCM zucchero prima dell’”Europa a 25 Paesi”, questo per facilitare i termini della trattativa e conservare all’Italia nel difficile negoziato un maggiore spazio di manovra e potere contrattuale. Ma allora tutta la filiera si era chiusa in una miope posizione conservatrice del tipo “tirare avanti finchè si può….”. Alla luce del peggioramento del quadro comunitario, soprattutto nei confronti delle risorse finanziarie per il settore agricolo, durante la Presidenza Blair, il Consiglio dei Ministri dell’U.E. ha così varato il 24 Novembre 2005 una Riforma Ocm Zucchero certamente molto penalizzante per il settore ma che per Coldiretti deve essere attuata mediante la definizione di un piano bieticolo-saccarifero nazionale che assicuri l’equilibrio territoriale della localizzazione degli stabilimenti e l’equilibrio economico della loro gestione in modo da garantire una competitività durevole alla filiera bieticola-saccarifera senza danneggiare oltremodo i bieticoltori interessati.

Mauro Cascio


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