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Latina. Che fine ha fatto il Piano del Colore? Giorgio De Marchis: «Si va avanti ad approssimazioni, come dimostra il grattacielo del Key»

Che la politica urbanistica di Latina versasse in un stato “confusionale” è ormai un fatto. Scrive Giorgio De Marchis dei DS: «Tuttavia Sindaco ed Assessori non mai finiscono di stupire, rilasciano dichiarazioni contraddittorie che stanno minando alla base la credibilità delle istituzioni cittadine svelando la debolezze, la superficialità e l’inconsistenza della proposta politica di Zaccheo e del centro-destra. La vicenda del Piano del Colore è emblematica. Il 23 maggio 2003, con la delibera 312, la Giunta Comunale affidava al Prof. Amerigo Restucci l’incarico per la redazione del “Piano del Colore” e del “Manuale del Recupero dell’Architettura della città di Fondazione e del suo Territorio”. L’incarico professionale aveva un costo di Euro 35.000,00. Il 4 gennaio 2005 il Sindaco Zaccheo, intervistato da “il Messaggero” dichiarava: «Il Piano è pronto, il professore lo ha appena consegnato, tanto che io non ho ancora avuto tempo di vederlo, ma ora passerà nelle commissioni competenti e quindi in Consiglio comunale. E' uno strumento indispensabile per rendere più armonico l'aspetto della città». Passano i mesi ed il Piano del Colore non viene presentato in nessuna Commissione. Il 31 ottobre 2005 l’Assessore Guercio, su “Latina Oggi”, rispondendo ad un quesito posto dai DS affermava che il Piano era stato presentato da Restucci due mesi prima (settembre 2005) ed era al vaglio della Sovrintendenza successivamente sarebbe stato approvato dalla Commissione Urbanistica nel gennaio 2006. Il Piano non è stato mai stato inserito nll’O.d.G. della Commissione urbanistica. Stupisce il fatto che Zaccheo e Guercio, su un argomento così importante, rilascino dichiarazioni tanto divergenti, dalle quali si può dedurre che una è falsa. Ci chiediamo che fine abbia fatto il Piano del Colore commissionato a Restucci, chiederemo alla Sovrintendenza il perché di questo ritardo, se di questo si tratta, nella valutazione del Piano. Questa vicenda contribuisce a gettare un’ombra sull’impostazione seguita dal centro destra per la risoluzione dei nodi dell’urbanistica locale, del centro storico in particolare. Infatti, di seguito si è parlato del Piano del Colore, dell’incaro a Wilmotte ed infine Piano di Recupero. Manca una proposta organica, si va avanti per approssimazioni successive e si finisce per cadere nel ridicolo. Nel frattempo i nodi del centro storico rimangono irrisolti, il Key è li fermo a ricordare ogni giorno che questa amministrazione, nell’affrontare i problemi reali, non è in grado di dare risposte e trovare soluzioni politicamente adeguate. Sarebbe giusto che il Sindaco e l’Assessore concordassero una linea univoca in merito al Piano del Colore e dicessero la verità su questa vicenda che rischia di rivelarsi l’ennesimo bluff di un’amministrazione votata soltanto alla demagogia».

Mauro Cascio


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