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Latina. Bilancio in Regione. Aldo Forte (Udc): «Sempre più netta l'assenza di una visione complessiva di tutto il territorio. E il sud soffre»

Riportiamo di seguito l’intervento dell’On. Forte, tenutosi in sede di discussione di bilancio, in Consiglio Regionale, martedì 14 febbraio 2006. “Questa maggioranza fa fatica a governare ed accumula ritardi mostrando inefficienza più che limitata operatività, che si traduce in un generale immobilismo dell’intera macchina regionale. Frammentarietà, Episodicità, Improvvisazione questi sono stati gli elementi che hanno connotato fin qui l’iter di questo Bilancio. Sempre più netta inoltre, è la percezione dell’assenza di una visione complessiva del territorio regionale. La condizione di oggettiva anomalia della Regione Lazio, sbilanciata dal peso eccessivo del Capoluogo rispetto al residuo territorio, viene amplificata ed esaltata da una gestione che, invece di innescare gli opportuni provvedimenti compensativi, finisce con l’esaltare il già oggettivamente debordante ruolo della Capitale. Difetto di fondo questo connaturato alla stessa maggioranza di centrosinistra, in cui il ruolo prevalente delle rappresentatività politiche romane schiaccia le già naturalmente modeste espressioni politiche delle Province. Situazione ancora più marcata per la Provincia di Latina, la più popolosa della nostra Regione, dopo la Provincia di Roma eppure senza alcuna rappresentanza all’interno della Giunta Regionale a codificare lo scarso peso dei rappresentanti pontini, nell’ambito del centrosinistra regionale, egemonizzato dalla componente romana. Scarsa rappresentatività che inevitabilmente si traduce in scarsa attenzione per il territorio pontino e per i suoi abitanti. Come dimostrato anche nelle prime proposte di bilancio per gli interventi infrastrutturali sul territorio che, solo dopo una nostra determinata azione in Commissione Bilancio, ha fatto il suo ingresso nel PIANO dal quale era stata in un primo momento completamente esclusa. La maggioranza insiste sulla partecipazione all’elaborazione del Bilancio delle realtà amministrative periferiche e, teoricamente , delle associazioni e dei singoli cittadini. L’Assessore ne ha previsto anche una codificazione con l’approvazione di uno specifico regolamento. Ben diversa è però la realtà finora riscontrata. Una pura esercitazione propagandistica più che un reale coinvolgimento nelle scelte operative. La mancanza di omogeneità, e quindi di capacità decisionale della frastagliata maggioranza, deriva anche dai poteri di veto che finisce con l’esercitare quella parte di essa più ideologizzata, che, in nome dei propri principi, frena l’operatività complessiva e blocca anche quei settori della stessa maggioranza orientati ad un’approccio più pragmatico per la risoluzioni di problemi. Il caso più eclatante è quello, di forte valenza ambientale, legato alle problematiche dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ci si avvicina al momento critico della saturazione dei siti adibiti a discarica e la maggioranza regionale, paralizzata all’interno da veti reciproci, non prende decisioni risolutive, fa incancrenire i problemi, fa profilare per il Lazio una situazione di emergenza che ricalcherà quella vissuta di recente dalla regione Campania. Per quanto riguarda, invece, la viabilità e i collegamenti infrastrutturali, il Programma straordinario prevede finanziamenti per “adeguamento e messa in sicurezza” della Pontina-Mediana sulla tratta Latina-Terracina e della Via Flacca per la tratta Terracina-Formia. Un intervento opportuno in termini di miglioramento dell’esistente ma che è estraneo alla definizione risolutiva del problema viario della parte meridionale della nostra Regione. La cui soluzione deve necessariamente trovarsi in termini di Variante alla Strada Statale n. 7, o Via Appia. Come Corridoio Tirrenico o in qualsivoglia altra modalità la si voglia indicare o classificare. Non certamente con la Via Flacca, uno dei più riusciti interventi nazionali degli anni sessanta. Una strada cornice, ben inserita nell’ambiente, pubblicizzata anche come location cinematografica. Una strada di servizio con funzionalità turistiche, già oggi fortemente congestionata dal traffico stagionale; da preservare e valorizzare, non certamente una soluzione, per quanto parziale, per il drammatico problema del traffico di attraversamento. Un ultimo esempio rappresentativo della persistenza di queste inerzie ideologiche, che producono schemi rigidi per quanto superati, è quello relativo al “Fondo di rotazione per innovazione e ricerca”. Solo un nostro emendamento, correttamente accolto, ha consentito di non limitare alle sole strutture pubbliche, come da proposta iniziale, l’accesso a questo strumento finanziario finalizzato ad attività fondamentali per l’impresa nell’odierna economia globalizzata. Per quanto concerne la Sanità non risultano ancora pervenute le proposte emendative della Giunta. Per cui aspettiamo le proposte prima di esprimerci. Per quanto concerne la questione dei trasporti pubblici abbiamo già avuto modo di evidenziare, con interventi specifici, come l’attuale situazione di squilibrio delle aziende pubbliche rispetto a quelle private titolari di concessioni rischia di diventare, a breve, insostenibile. Come insostenibile la situazione già maturata ed evidenziata per i trasporti per le Isole Pontine, che con questo Bilancio non vengono garantiti. Bisogna comunque anche in questo settore uscire dalla provvisorietà, e dalle conseguenti situazione di emergenza, per definire un quadro complessivo di stabilità sostenibile finanziariamente”. – Conclude Forte – “In questo bilancio c’è scarsa attenzione sulle Province del Lazio. E’ un bilancio che è troppo legato a Roma. E’ un bilancio che non dà attenzione agli assetti viari della Regione o sulla mobilità. Non affrontano in maniera organica i problemi ma si tratta di un atto composto da una sommatoria di richieste. Abbiamo iniziato un iter per la costruzione di un bilancio che non c’è. Mettiamo da parte le strumentalizzazioni ideologiche per affrontare le emergenze che non possono essere posticipate”.

Andrea Apruzzese


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