Parvapolis >> Cultura
Latina. I tedeschi e le zanzare. Antonio Pennacchi: «I nazisti avrebbero allagato le paludi pontine per le larve di zanzara anofele»
Pare che in America sia uscito un libro (The Conquest of Malaria. Italy 1900-1961, Yale University Press) secondo cui la guerra biologica sarebbe stata inventata pure quella dai nazisti. Nel 1943 avrebbero riallagato le Paludi Pontine per poter reimmettere le larve di zanzara anofele, allo scopo di impestare di malaria le truppe alleate in arrivo e punire, nel contempo, le popolazioni italiane ree di tradimento. La sensazionale scoperta sarebbe del prof. Frank Snowden, che avrebbe collegato la sospetta presenza in quel periodo a Roma del malariologo tedesco Erich Martini – presunto amico personale di Himmler – e una serie di documenti tra cui il diario di Alberto Coluzzi, il malariologo italiano deputato poi dagli americani a combattere l’epidemia “creata” dai nazisti.
Ora è vero che i tedeschi riallagarono parte delle paludi Pontine, e che a causa di questi allagamenti ci fu dopo la guerra una grave recrudescenza malarica (gli ultimi attacchi di febbri mio padre li ebbe nel 1954 o ’55). E’ anche vero che prima di parlare bisognerebbe vedere il libro e studiare i documenti – cosa che mi riservo di fare – perché con i nazisti non è mai detto: era pieno di matti in giro (come dice Giuseppe Mancini) e uno che abbia potuto pensare di andare a seminare zanzare ci potrebbe pure stare; e poi i nazisti sono nazisti e non vorrei fare la fine di Irving. Però a me mi pare una cazzata.
Dice: “Ma che sei scemo? Quella è la Yale University, i meglio professori americani”. E che vuol dire? Certo bisogna vedere prima il libro, però possono pigliare le cantonate pure loro. Ricordati la fusione fredda.
In Agro Pontino difatti l’anofele c’era già per conto suo. Che bisogno avevano di reimmetterla? Viene eliminata del tutto solo con il ddt, dopo la guerra. La bonifica fascista tenta la lotta alla malaria attraverso la lotta all'acquitrino, che è l'ambiente in cui l'anofele si riproduce. Ma è una lotta lenta, non dà il debellamento immediato e totale dell’anofele. E' chiaro che – una volta che le idrovore vengono manomesse per riallagare la paludi del Quartaccio (Pontinia-Terracina) – quella lotta torna indietro e la zanzara anofele, che negli ultimi dieci anni s'era trovata in un ambiente asciutto che ne aveva ostacolato la riproduzione, quando si ritrova tutto quell’acquitrino si rimette a scopare e riprodursi.
Snowden però, a proposito degli allagamenti di cui sopra, in una intervista a Repubblica cita proprio il malariologo italiano Coluzzi che nel diario scriverebbe: "E' assolutamente chiaro che tutto questo è stato fatto con l'obiettivo di far nascere un numero enorme di larve; non c'era alcun altro motivo". Ecco spiegata la fusione fredda.
Questi studiano la malaria? E interpretano tutto l'universo con quel cannocchiale. Se vedono un catino d'acqua non gli viene in mente che qualcuno magari ci si voglia lavare i piedi: "Sta là per la malaria". Hanno riallagato i campi? "Lo hanno fatto per la malaria". Vaglielo a spiegare che in qualunque manuale di guerra – a partire da Cesare e Tito Livio – si insegna a fare terra bruciata dinanzi al nemico che avanza: guai a lasciargli un campo di grano o un ponte ancora in piedi. Quelli stavano a Cassino. Gli alleati non riuscivano a passare. Arenati. L'unica era aggirare il fronte sbarcando a Nord – e il posto più adatto era proprio l'Agro Pontino a ridosso di Terracina – e da qui stringere a tenaglia i difensori di Cassino e della Gustav, e poi dilagare verso Roma. E' per questo che i tedeschi riallagano le paludi: per non farli sbarcare. E difatti quelli sono costretti ad andare ancora più a Nord – Anzio, gennaio 1944 – prendendosela in quel posto perché la manovra a tenaglia non riesce, e invece di essere a loro ad andare in soccorso di quelli arenati a Cassino, saranno questi a dover venire in soccorso loro ben cinque mesi dopo, alla fine di maggio.
Voler punire le popolazioni, poi, pare una motivazione risibile. Ammesso pure che lo volessero fare, venivano a punire proprio l'Agro Pontino, che è l'unico sempre rimasto dalla parte loro? A Littoria il 25 luglio non succede niente. Guai a chi tocca un fascio. Ci provano i fanti dell’82° fanteria, ma i littoriani li cacciano e affollano le sedi del Pfr, appena si costituisce la Rsi. Si vanno a iscrivere in massa. Riempiono il Barbarigo di volontari e – secondo alcune fonti – quando gli americani sbarcano ad Anzio si ritrovano i coloni veneti, insieme ai tedeschi, a sparagli addosso con gli schioppi. E i tedeschi venivano a punire noi? Ma tu permetti che se davvero avevano le larve di anofele – e volevano punire gli italiani con la guerra biologica – le andavano a mettere dentro le fontane a Roma, non nell’Agro Pontino che c'erano già? Col rischio poi – come dice Euridice di Anonimascrittori.it – che i primi a prendersi questa cazzo di malaria sarebbero stati loro, visto che in mezzo agli acquitrini continuano a combatterci per oltre cinque mesi? Sì lo so, bisogna prima vedere il libro e i documenti, perché non è mai detto. Però a me intanto – e sia pure messo a verbale – mi pare una cazzata.
Antonio Pennacchi
|