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Roma. I piccoli proprietari immobiliari sono i meno tutelati. Ferdinando Giannini: «Senza provvedimenti le tensioni sociali peggiorano»

«Senza provvedimenti strutturali le tensioni abitative e sociali non possono che aggravarsi». È l’opinione di Luigi Ferdinando Giannini Presidente nazionale di Asppi che ieri, giovedì 23 febbraio a Roma presso la Residenza di Ripetta, è intervenuto ad una tavola rotonda sui problemi abitativi organizzata dal Coordinamento della proprietà immobiliare, di cui Asppi fa parte insieme a Arpe-Federproprietà, Confappi e Uppi Nel corso del dibattito, moderato da Saverio Fossati, giornalista del Sole24Ore, i "numeri uno" delle associazioni della proprietà immobiliare si sono confrontati con i rappresentanti dei due schieramenti politici - l’On. Ugo Martinat, vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti e l’On. Alfredo Sandri responsabile per la casa del gruppo Ds alla Camera. - sulle ricette più efficaci per rilanciare la politica della casa nel nostro Paese. Per le associazioni della proprietà immobiliare la tassazione sugli immobili ha raggiunto livelli oramai insostenibili, ed è proprio su questo terreno che bisogna intervenire. In che modo? "Introducendo per esempio una tassazione separata sui redditi da locazione (pari al 12,50%) ed estendendo i benefici fiscali sui contratti concordati su tutto il territorio nazionale e non solo nei comuni ad alta tensione abitativa", ha spiegato Luigi Ferdinando Giannini. Anche l’imposta comunale sugli immobili, nella sua veste attuale, non piace ad Asppi che ne auspica una sua radicale trasformazione. Asppi chiede inoltre politiche pubbliche innovative in grado di rispondere ai nuovi bisogni abitativi di lavoratori, giovani coppie, anziani, immigrati e studenti

Carmen Porcelli


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