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Latina. Agricoltura. Riduzione del costo del lavoro e rateizzazione Inps: un decreto convertito in legge. Plaude la Coldiretti provinciale

Oltre 200.000 imprese agricole italiane che assumono manodopera beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro e della sospensione degli aumenti automatici, provvedimenti che favoriranno l’occupazione in agricoltura dopo il crollo record dell’8% nel 2005, secondo i dati forniti dall’ISTAT. Lo afferma la Coldiretti nell’esprimere grande soddisfazione per la definitiva conversione in legge in data odierna del Decreto Legge N° 2 del 10 gennaio 2006 che prevede, insieme ad importanti interventi di sostegno per fronteggiare la crisi nelle aziende avicole dovute all’influenza aviaria e per favorire in Italia l’utilizzo dei bio-carburanti da produzioni agricole, anche attesissime misure in campo previdenziale come il pagamento dei contributi per i lavoratori sul salario reale e non più su quello “virtuale”, la semplificazione burocratica attraverso l’invio a un unico ente di riferimento delle comunicazioni di assunzione e la possibilità di regolarizzare i contributi INPS pregressi attraverso una rateizzazione in 25 anni senza interessi e penalità aggiuntive. Le nuove norme approvate sotto il “pressing” negli ultimi 10 giorni di centinaia di agricoltori della Coldiretti che hanno presidiato per due giorni Palazzo Madama ( una delegazione era presente anche questa mattina fino al varo del provvedimento), sono il risultato di una lunga mobilitazione dell’organizzazione finalizzata ad ottenere una riduzione dei costi per le imprese agricole e più risorse per consolidare in Italia un sistema di imprese in grado di fronteggiare le difficili sfide della globalizzazione. “Come organizzazione” riferisce Daniela Santori, Presidente Provinciale della Coldiretti pontina “ci siamo battuti in modo particolare presentando due concrete proposte in materia di lavoro e previdenza per dare risposte alle nostre imprese agricole su due versanti fondamentali: la riduzione dei costi del lavoro e un migliore utilizzo della manodopera al fine di poter intraprendere con decisione un percorso di trasparenza nei rapporti di lavoro”. Il Decreto varato oggi è decisivo nel percorso di allineamento dei costi medi del lavoro delle imprese agricole italiane almeno ai livelli degli altri Paesi Europei, principali competitor nel mercato comunitario. “Le disposizioni del decreto” precisa il Direttore Enzo Galetto “si pongono l’obiettivo di razionalizzare, semplificare e riorganizzare il sistema previdenziale agricolo al fine di renderlo maggiormente coerente con l’ordinamento previdenziale generale e con un sistema moderno di welfare, salvaguardando tuttavia le specificità del lavoro agricolo. Le nuove norme, infatti, tendono a sostenere la competitività delle aziende agricole, contenendo gli oneri sociali secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea, al fine di favorire sviluppo e occupazione”. In particolare: --- sono sospesi gli aumenti automatici previsti da una norma del 1997 che disponeva l’aumento progressivo dell’aliquota per il fondo pensioni lavoratori dipendenti nella misura dello 0,20% annuo (0,60% per le imprese con processi produttivi di tipo industriale) fino al raggiungimento dell’aliquota in vigore negli altri settori, cioè il 32%. --- Inoltre si prevede per i datori di lavoro in agricoltura la riduzione delle aliquote contributive attraverso un aumento della fiscalizzazione nelle zone montane dall’attuale 70% al 75% e nelle zone svantaggiate dall’attuale 40% al 68%. Il costo effettivo dei contributi da versare per i lavoratori viene quindi abbattuto rispettivamente del 20% nelle zone montane e del 50% nelle zone svantaggiate. Nella nostra provincia rientrano nelle zone svantaggiate territori molto importanti dal punto di vista agricolo come Pontinia, Sezze, Sabaudia, Terracina, San Felice Circeo, Fondi, ecc…. --- Viene individuata una ulteriore possibilità per la soluzione dell’annoso problema dei contributi previdenziali INPS pregressi, questo però solo dopo il via libera in sede di Unione Europea ( per la concreta attivazione di questo provvedimento bisognerà ancora aspettare l’OK formale dell’U.E). In particolare è previsto che per i carichi contributivi risultanti fino al 30 giugno 2005, compresi quelli cartolarizzati, i datori di lavoro agricolo e i lavoratori autonomi possano estinguere l’intero debito contributivo senza corrispondere sanzioni e interessi, in rate semestrali entro il 31 dicembre 2030. E in ogni caso, vengono sospesi sino al 30 giugno 2006 i giudizi pendenti e le azioni di recupero credito. “Questi tre provvedimenti” dice la Santori “avranno un impatto molto positivo per il consolidamento futuro di un sistema agricolo provinciale in grado di affrontare le difficili ed impegnative sfide del mercato”. Altri importanti provvedimenti in materia lavoristica della legge appena varata sono rappresentati dalla eliminazione definitiva del salario medio convenzionale quale base di calcolo per i contributi e le prestazioni lavoristiche, prevedendo il passaggio al sistema generale, di cui all’art. 1 della legge 389/89, che considera come retribuzione imponibile quella contrattuale, definita a livello provinciale e, quindi, in linea con le dinamiche economiche territoriali. Infine sono previste norme che rappresentano un decisivo passo verso la semplificazione delle assunzione contribuendo in maniera determinante al percorso di trasparenza dei rapporti di lavoro intrapreso in questi anni dal settore agricolo.

Roberta Colazingari


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