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Latina. Doolin Street. L'arte seduta, Massimo Palumbo colpisce ancora. Maria Corsetti: «Ma questa volta, Mauro, possiamo giustificarlo»
Caro Mauro, non fare come l’altra volta che, non sapendo da che parte si guardava il bozzetto di Massimo Palumbo, lo hai pubblicato alla rovescia. La sedia che ti invio va messa esattamente come te la invio, non girarla con Photoshop. Anche se rimani tutta la notte a chiederti come si fa ad usarla. Non è una sedia che si mette intorno ad un tavolo, è un’opera d’arte – firmata Palumbo - esposta a Viterbo nell’ambito della mostra “L’arte seduta. 100 sedie d’artista”, l’evento centrale della terza edizione di “Vitarte”, la vetrina dell’arte moderna e contemporanea in programma fino a domani. La mostra è a cura di Giuseppe Salerno che afferma : “L’arte è lenta! A sostenerlo sono i 100 artisti che esporranno altrettante opere per rendere omaggio alla sedia, l’oggetto che più di ogni altro è luogo deputato alla sosta fisica e alla riflessione”. Che poi non si rifletta proprio comodi sulla sedia di Massimo Palumbo è un altro discorso che sconfina più nel campo del design che in quello dell’arte. Comunque oggi non è di Palumbo che voglio parlare, ma proprio del curatore della mostra Giuseppe Salerno. Leggendo le sue parole ho capito perché gli artisti, locali e non , svalvolano ed ornano le rotonde come ben sai. Rivolgendosi direttamente ad Adriano Celentano che ha catalogato rispettivamente come “lento” e “rock” tutto quello che c’è di bello e di brutto, Giuseppe Salerno afferma: “Ho vissuto come una pesante caduta il tuo recente voler classificare i pezzi dell’universo in “lento” e “rock” connotando le parole lento e rock rispettivamente di negatività e positività. Ciascuno è libero di esprimere propri giudizi e guai se non fosse così! Ma definire lento ciò che è negativo, rock ciò che è positivo, contribuisce a confermare i presupposti di una cultura sbagliata piuttosto che metterla in discussione come talvolta sembra tu voglia fare... ” Salerno quindi non si vergogna ad affermare come le esternazioni di Celentano lo abbiano indotto a curare subito un’esposizione di opere d’arte contemporanea dal titolo “L’arte seduta”. “Ai guru della televisione, che confermano i presupposti ideologici di una società gravemente malata il cui imperativo è correre – conclude Salerno - diciamo che è ora di cambiare e rispondiamo che ‘la coscienza è lenta, la superficialità è rock’.
Caro Mauro, a uno così ha fatto bene Palumbo a mandargli una sedia per traverso.
Maria Corsetti
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