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Latina. Bagno di folla per Fini, An apre la campagna elettorale. «La storia si è messa a correre nel confronto tra religioni e culture...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Gianfranco Fini, leader di Alleanza Nazionale, vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per gli Affari Esteri. Si è aperta ieri a Latina la campagna elettorale di Alleanza Nazionale per le prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile. In un teatro "D'Annunzio" gremito fino all'inverosimile di cittadini e di bandiere e vessilli di An, i massimi vertici del partito (Fini, Storace, Pedrizzi e Zaccheo) hanno annunciato il programma elettorale e le candidature del collegio che include Latina. Queste ultime sono state annunciate dal Senatore Riccardo Pedrizzi, commissario straordinario della federazione provinciale di Latina di Alleanza Nazionale: nel corso del suo intervento, in cui ha salutato e ringraziato tutti i militanti, ma soprattutto tutti i candidati delle liste, oltre naturalmente all'ospite della giornata, l'On. Vincenzo Zaccheo (Sindaco di Latina e uno dei massimi esponenti del partito), Pedrizzi ha ricordato che non si candiderà più al Senato, bensì alla Camera dei Deputati, dove capolista sarà Gianfranco Fini. Subito dopo il leader ci sarà Pedrizzi, seguito a sua volta da Stefano Galetto (assessore all'Ambiente e ai Trasporti del Comune di Latina), da Massimo Giovanchelli e da Ilaria Bencivegna.
Al Senato capolista sarà Francesco Storace; qualche posto dopo figurano i candidati pontini, primo tra tutti Maurizio Guercio, assessore alla Qualità Urbana del Comune di Latina. Seguono poi Maria Annunziata Luna, (già consigliere della Regione Lazio nella legislatura guidata da Storace tra il 2000 ed il 2005), il generale Salvatore Bellassai e Giovanni Carpinelli. Questo, salvo sorprese dell'ultima ora: c'è infatti tempo fino alle 12 di oggi per la presentazione delle liste. Tra le sorprese, potrebbe esserci anche il rientro della candidatura di Francesco Osanna, leader di Azione Giovani di Latina. Allo stesso modo, si attende di conoscere con precisione il numero di lista dei singoli candidati: Guercio potrebbe essere al n°8, mentre Luna dovrebbe essere all'undicesimo.
Le quasi due ore di inaugurazione della campagna hanno visto un ritmo veloce, in cui gli interventi (primo tra tutti quello dell'ospite del giorno, Zaccheo) si sono susseguiti con passione e fervore politico. Non sono mancati guizzi di ironia, come quello del saluto di apertura del ministro della Salute, Francesco Storace: «Buona salute a tutti... e buona destra all'Italia!» e, relativamente alla moda del momento: «Non facciamoci prendere dalla "sondaggite": nel 2000 le proiezioni mi davano perdente e ho vinto, nel 2005 mi davano vincente e ho perso». «Dimostreremo - ha concluso Storace - che la destra al governo non è stato un incidente: è al governo e ci vuole restare. Non lasceremo intentato nessuno sforzo per sbarrare la strada all'unico pollo che fa male: Romano Prodi».
Ma il boato è alle ore 11.40 quando un'emozionata Francesca Fasani (che, nominata da poche settimane responsabile del Dipartimento per le Pari Opportunità della Federazione Provinciale di Latina di Alleanza Nazionale, ha avuto l'incarico - svolto con professionalità - di introdurre la kermesse), dà la parola a Gianfranco Fini. Tanti i temi toccati dal leader nazionale di An, ma il suo saluto iniziale è per Vincenzo Zaccheo «che ha lasciato un seggio in Parlamento per dedicarsi interamente alla sua città».
«Prodi negli ultimi tempi è un po' nervoso - ha esordito Fini - alcuni giorni fa diceva di voler fare il confronto da solo contro i tre leader della Casa delle Libertà, al che noi gli abbiamo risposto "Scegli altri due leader del centro sinistra e facciamolo". A quel punto Prodi - non sapendo chi portare, ha detto no». Forte il tema della politica internazionale: «L'Italia è ora un Paese rispettato nel mondo, perché quando assume un impegno lo rispetta; non è più l'Italietta del centro sinistra che uscì da Palazzo Chigi proprio per una questione internazionale, quando fu chiesto di mettere a disposizione la base di Aviano per la partenza degli aerei che dovevano bombardare Milosevic nel quadro dell'operazione decisa dalla Nato. La pace - prosegue Fini - è un grande valore che alberga nel cuore di tutti, ma il centro destra sa che non si conquista solo con le parole e con lo sventolio delle bandierine arcobaleno: si conquista a costo di grandi sacrifici, come nel caso della strage di Nassirya e la morte dei nostri martiri». Relativamente alle alleanze del centro destra con partiti più estremisti, Fini sottolinea che Prodi «la deve finire di vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e di non guardare invece la trave nel suo occhio: l'alleanza della destra è con movimenti che non rappresentano più dell'1%, mentre Prodi ha fatto accordi con sinistre che hanno più falce e martello di quanti non ce ne siano in tutta l'ex Unione Sovietica e che portano fino all'8-10%». Il leader di Alleanza Nazionale non nasconde neanche i problemi derivanti dall'integrazione multirazziale: «La storia si è messa a correre velocemente nel confronto tra culture, civiltà e religioni, ma lo scontro è tra la comunità internazionale e il fanatismo, l'integralismo ed il terrorismo, che dobbiamo combattere perché lavora per incendiare il mondo. Non è un argomento che si chiude in una campagna elettorale; è anzi un problema sempre più di politica interna, perché il mondo islamico è sempre più presente in Europa. Anche per l'Italia il problema si prospetta, perché siamo un Paese a crescita zero, perché gli immigrati giungono sulle nostre coste in numero sempre maggiore, e perché - soprattutto nella provincia di Latina - molti lavori agricoli vengono svolti sempre più solo dagli immigrati. Porte aperte quindi a chi rispetta le nostre regole e a chi viene qui per lavorare, per essere regolarizzato. Ma lo stesso discorso non si può applicare a chi entra in clandestinità». Non mancano nell'intervento di Fini anche i temi della situazione economica e - soprattutto - delle famiglie: «Il lavoro non lo dà lo Stato, lo danno le imprese; il problema italiano è che abbiamo una maggioranza di imprese piccole, che faticano a competere nel mercato internazionale. Il nostro dovere sarà quello di difendere il mondo del lavoro. Due saranno i valori su cui ci ispireremo per sostenere le famiglie. Il primo è il "quoziente familiare": le famiglie vanno tassate in base al reddito, un nucleo monoreddito non può pagare come un nucleo in cui vi siano più reddito. Il secondo è relativo al rapporto tra lo Stato e la proprietà immobiliare: la casa non può più essere tassata in base al suo valore presunto, ma a quello che rende, se rende». Le ultime battute Fini le dedica alla magistratura «che ha grandi onori e meriti e che ha pagato pesantissimi tributi di sangue. Dò ragione al Presidente della Repubblica Ciampi quando dice che la magistratura ha il dovere non solo di essere imparziale, ma anche di apparire imparziale. Una piccola parte purtroppo è però schierata, ma io ho sempre sentito parlare di "toghe rosse" e mai di "toghe azzurre" o di "toghe tricolori"».
Andrea Apruzzese
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