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Ponza. L'autostrada e l'immigrazione clandestina. Paolo Iannuccelli: «La Libia chiede un gesto simbolico per danni di guerra. Ha dei costi, ma...»
Mentre cresce la tensione tra Italia e Libia, a Ponza ricordano il periodo dei 400 libici deportati nel periodo coloniale, sin dal 1912, alcuni morti di stenti e colera. Gheddafi e l’Italia, un rapporto da sempre difficile. Il nostro paese ha chiesto da tempo un impegno concreto nel contrastare l'immigrazione clandestina in cambio di un accordo che chiuda una volta per tutte il capitolo relativo al risarcimento danni di guerra.Una necessità politica che di certo non sfugge a Gheddafi e che probabilmente il leader libico cerca di sfruttare per arrivare a un accordo sui danni di guerra. Da tempo la Libia chiede infatti all'Italia un «grande gesto riparatore simbolico» per chiudere definitivamente con il passato, individuando tale gesto nella costruzione da parte italiana di un'autostrada che, partendo da Rasegedir, al confine tunisino, arrivi fino a Umsaad, alla frontiera con l'Egitto. Un'opera lunga 1.900 chilometri, da realizzarsi in cinque o sei anni, e che costerebbe al nostro governo tra i tre e i sei miliardi di euro. «Troppo cara» ha detto in passato Berlusconi offrendo in cambio la costruzione di un ospedale, ma non è escluso che, nonostante la crisi economica, questa volta finisca col cedere alle richieste del Colonnello. In questo modo Berlusconi otterrebbe di sicuro il via libera alla messa in pratica degli accordi stipulati dal ministro degli interni Pisanu, che prevedono pattuglie miste italiane e libiche sulle motovedette che controllano il mare, l'addestramento dei libici da parte di funzionari italiani e il rimpatrio degli immigrati che transitano sul territorio libico. Nel luglio 2oo3 a Ponza è stato inaugurato un monumento a forma di piramide nel cimitero con scritti i nomi dei 33 internati libici deceduti durante il confino, voluto dal governo italiano. La zona del cimitero di chiama , è recintata da un muretto, è rivolta verso la Mecca, sopra i faraglioni, in un ambiente suggestivo dal punto di vista panoramico. L’assessore ponzese Carlo Marcone ha voluto fortemente l’incontro tra i italiani e libici, con la collaborazione dell’Isiao (Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente) con sede a Roma. Con lui ha collaborato l’ex vicesindaco di Ponza, Giuseppe Tricoli, studioso ed esperto di questioni di storia contemporanea. Uno dei principali punti d’incontro di Ponza è il in piazza Pisacane. Fu chiamato così per festeggiare l’occupazione della Libia da parte dell’Italia, un momento che gli isolani hanno ricollegato alle tante incursioni subite dai Saraceni in tanti periodi.
Paolo Iannuccelli
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