Parvapolis >> Politica
Latina. Udeur, il punto di equilibrio. Antonio Satta: «Solo i moderati possono offrire quella garanzia di serenità e di sicurezza che si chiede»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con l'on. Antonio Satta, vice segretario nazionale dei Popolari-Udeur, a Latina per l'inaugurazione della campagna elettorale e la presentazione dei candidati in vista delle prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile.
Lei ha parlato dell'Udeur come di un partito che sarà il punto di equilibrio, di centro, senza il quale il centro sinistra sarebbe solo sinistra.
«Si, siamo sempre di più il centro del centro sinistra e questo lo avvertono anche gli elettori: molti voteranno l'Unione perché ci siamo noi, perché offriamo quella garanzia di serenità, di sicurezza che la gente vuole, soprattutto i moderati. Siamo espressione del mondo moderato, del mondo cattolico popolare, che ha la base nei suoi valori, che sono poi valori fondanti di una società come la nostra: la famiglia, la solidarietà, i giovani, i problemi della casa, i problemi del Mezzogiorno. Siamo orgogliosi di essere coloro i quali hanno chiesto all'Unione che il primo problema da affrontare seriamente, con una terapia d'urto, fosse quello del Mezzogiorno, per garantire l'equilibrio economico e sociale del nostro Paese».
Quali candidature ritiene più forti e rappresentative, a partire da Marco Verzaschi, al collegio Lazio 1?
«È una scelta che il partito ha voluto con forza, all'unanimità, riconoscendo in Marco un uomo di grande consenso, che ha aperto le stanze della società, che conosce i problemi reali della gente e ha saputo dare risposte concrete, quindi è un riferimento forte per il Parlamento, per una regione importante come il Lazio. Ma non c'è solo Marco Verzaschi al collegio Lazio 1 (che copre il territorio di Roma e provincia, ndr), abbiamo anche nel collegio Lazio 2 della Camera il capolista Angelo Picano, uomo di grande esperienza, che è stato uomo di governo; c'è il vostro concittadino Massimo Avallone, al numero 2 dietro Angelo Picano (al numero 11, sempre per la Camera c'è Enrico De Persiis, ndr), c'è un grande candidato al Senato, dietro Mastella capolista, l'avvocato Titta Madia (e, sempre per il Senato, ci sono anche Giuseppe Coluzzi, Giuseppe Serafini e Giulio Cesari, rispettivamente ai numeri 4, 10 e 12, ndr). Espressioni forti della società che sono punti di riferimento verso un progetto di sviluppo che dia tranquillità, sicurezza e che ponga i cittadini di fronte allo Stato con pari dignità, quindi diritti e doveri che si coniugano sempre di più insieme e senza i quali non può esserci futuro per un Paese civile».
Quali le politiche per i giovani e per il loro rapporto con il mondo del lavoro?
«Il primo problema che la politica dovrà risolvere è quello dei giovani e la casa: oggi un giovane non si può sposare perché non ha i soldi per poter costruire la casa. Per questo è previsto il Fondo di Solidarietà attraverso cui il giovane può costruirsi una casa sapendo che non sarà costretto a garantire perché lo farà per lui questo fondo di garanzia. Poi il problema dello sviluppo del Mezzogiorno, che dovrà consentire alle risorse e alle intelligenze vere dei giovani di poter essere guida, di poter essere riferimento, di poter veramente esplicare l'attività in un Paese che cresce, di poter creare aziende, di poter creare lavoro essi stessi, di essere motore trainante di una società moderna in cui ciascuno può svolgere fino in fondo il proprio ruolo legato alla propria preparazione professionale. È quindi necessaria anche una formazione sempre più spinta, con l'università e la ricerca che devono essere sempre più incentivate, perché non bisogna dimenticare che hanno segnato il passo in questi anni. Questo è l'impegno forte verso il rilancio dell'università e della ricerca, per aprire le porte a tanti giovani laureati e a tanti giovani che invece si avvicinano all'università con la speranza di poter diventare qualcosa di più forte, di più attivo, per una società che deve cambiare attraverso la presenza e la forza di queste intelligenze. Così possiamo sperare che il futuro sia diverso, con una speranza non solo di parole, ma che si può coniugare attraverso l'impegno, serio e concreto, di affrontare i problemi del quotidiano, del futuro, in maniera di consentire alla famiglia di arrivare alla fine del mese, non come oggi che non può arrivare non alla terza, ma nemmeno alla seconda settimana. Non sarà un processo semplice. Non dimentichiamoci che Berlusconi ha vinto le elezioni nel 2001 perché ha fatto capire agli italiani che con lui c'erano delle opportunità di crescita in più. Queste opportunità non ci sono state. Anzi, abbiamo visto che con lui chi era ricco è diventato ancora più ricco e chi era povero è diventato più povero, è mancata la giustizia sociale: oggi in molte città ci sono sacche di povertà spaventose, questo è un elemento importante per una classe dirigente che mette l'uomo al centro del suo programma, perché possa realizzarsi compiutamente, con dignità, attraverso il diritto al lavoro, ad esprimere la sua cultura, la sua formazione, la sua preparazione, che servono per migliorare la nostra società».
Lei ha parlato dei "piccoli dibattiti interni" all'Udeur, che però adesso si presenta compatto alle elezioni.
«Questi dibattiti sono il sale della politica: si tratta di mantenerli in un alveo di equilibrio, ma è bene che ci sia questa verve politica che dà più fermento, più spinta, più energia. Anche voi oggi avete visto che il partito è fortemente unito intorno ad un grande impegno: quello di vincere le elezioni e di far sì che un partito come l'Udeur possa giocare un ruolo determinante nel prossimo governo del Paese».
Andrea Apruzzese
Riproduci il filmato oppure procedi con il download.
|