Parvapolis >> Politica
Latina. La sfida di Forza Italia. Claudio Fazzone candidato al senato. In dieci anni gli obiettivi sono sempre stati raggiunti. Con successo
Che sia un “cavallo di razza” nessuno lo può disconoscere: i dieci anni trascorsi lo hanno visto sempre in crescita all’interno del partito di Forza Italia. Nel 1995, Fazzone parte ricoprendo l’incarico di vice presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina; nel 2000 eccolo consigliere regionale del Lazio più votato d’Italia con oltre 27.000 voti e ricoprire la carica di Presidente del Consiglio regionale del Lazio; nel 2005, appena l’anno scorso, Claudio Fazzone è di nuovo eletto alla Pisana, con quasi 38.000 voti di preferenza, ancora il più votato d’Italia. Allo stesso tempo, in tutti questi anni, è il riconosciuto leader del partito di Forza Italia, quale coordinatore provinciale del partito.
Oggi, ritorna a correre. Verso la conquista del seggio di Senatore della Repubblica nelle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 e verso la scena nazionale, per la quale, comunque, non è estraneo. Essendo già consigliere nazionale di Forza Italia e per aver già “vissuto” in un certo senso, le stanze di Palazzo Madama avendo lavorato nella segreteria particolare del Presidente per diversi anni.
Diversi sono i candidati della Provincia di Latina per il Parlamento italiano, ma Claudio Fazzone è l’unico nuovo ad avere la possibilità di essere eletto. La nuova legge elettorale, pone nelle mani dei segretari di partito, il compito di indicare nella lista i sicuri ed i probabili eletti. I giorni che hanno preceduto la presentazione ufficiale delle liste, hanno visto la “decapitazione” di un centinaio di parlamentari di Forza Italia uscenti non ricandidati oppure occupare posizioni in lista a rischio, stessa sorte è toccata a molti altri Parlamentari di tutti i partiti delle due coalizioni. L’aver ottenuto, per Claudio Fazzone, il sesto posto in lista, rappresenta già un ragguardevole successo: prima di lui ci sono ministri, sottosegretari e parlamentari uscenti.
A Fazzone sarebbe sicuramente piaciuto correre con un sistema elettorale basato sulle preferenze, tanto che accarezza l’idea di poter lavorare in futuro per l’introduzione di questa possibilità.
Quindi, ritornando alla realtà, il sesto posto in lista per Fazzone, con il capolista Beppe Pisanu, significa quindi il quinto posto: è nota la volontà del Ministro dell’Interno di optare per l’elezione in una delle altre tre Regioni dov’è lo stesso capolista.
Nel Lazio, per avere un Senatore, le liste devono ottenere almeno il 3% dei voti: a Forza Italia, quindi, anche se solo riconfermasse il voto delle regionali dell’anno scorso, spetteranno 5 Senatori. Se poi, come si prevede, ci sarà la vittoria del Centrodestra, dei 15 seggi spettanti alla coalizione vincente andranno (secondo gli ultimi sondaggi) 6 o 7 a Forza Italia; 6 o 7 ad AN; 2 o 3 all’UDC.
Viceversa nel centrosinistra, con 6 o 8 ai Ds; 3 o 4 alla Margherita; 1 o 2 a Rifondazione e 1 ai Verdi.
Ai piccoli partiti, delle due coalizioni, sarà quasi impossibile ottenere un seggio.
Il nuovo sistema elettorale favorisce i grandi partiti: Mastella, per esempio, conscio di questo, si è battuto ed ha preteso un posto sicuro per cinque suoi deputati nella lista dell’Unione. In questo nuovo sistema, la funzione dei piccoli partiti, è quella di “portatori” di voti alla coalizione di appartenza.
I Popolari dell’Udeur, sempre per esempio, solo nella circoscrizione Lazio 1 (quella di Roma e dove è capolista Verzaschi) hanno una remotissima possibilità di aspirare all’elezione di un deputato, per gli altri candidati non c’è speranza perché la legge indica che i resti non vanno calcolati in percentuale ma in base ai voti ed il resto della circoscrizione di Roma è sempre in ogni caso più grande, quindi nel Lazio 2 i piccoli partiti, così come stanno le cose, non avranno eletti . Chi non raggiunge il 5,2% dei voti non ottiene seggi e (sempre per esempio) i Popolari dell’Udeur, dai dati dei sondaggi, sono all’1,6% nella migliore delle ipotesi. I cosiddetti candidati locali serviranno, appunto, a raccogliere quelle nicchie di voto locale.
Si prospetta che cinque saranno i Parlamentari eletti nella Provincia di Latina: Riccardo Pedrizzi (senatore uscente) di AN; Gianfranco Conte (deputato uscente) di FI; Michele Forte (senatore uscente) dell’UDC; Sesa Amici (deputato uscente) dei DS; Claudio Fazzone (unico nuovo) di FI.
Non si intravedono possibilità di elezione per altri.
Claudio Fazzone, ha anche le idee ben chiare su cosa andare a fare da subito nelle vesti di Senatore: lavorare su un disegno di Legge che vada a modificare la Legge del 1927 sugli Usi Civici che appartiene alla preistoria rispetto ai tempi che oggi viviamo; la realizzazione del Corridoio Tirrenico, unica infrastruttura capace di far uscire dall’isolamento la Provincia di Latina.
Inoltre sarà molto attento ai grandi temi nazionali, come: la detassazione dei nuclei familiari; interventi e sostegno all’agricoltura potenziandone l’ammodernamento; nuove leggi che potenzino il settore turismo; la tutela dei valori fondanti la famiglia, nel solco della cultura cattolica; una politica sociale per le classi meno fortunate; nuove possibilità per l’inserimento lavorativo per i giovani, puntando nel miglioramento della formazione e la semplificazione della loro entrata nel mondo del lavoro.
In tutto questo, però, il Consiglio regionale del Lazio, non resterà sguarnito: con le dimissioni di Fazzone da Consigliere regionale, entrerà Romolo Del Balzo, un amico ed un uomo del futuro Senatore Fazzone che è sulla sua stessa lunghezza d’onda in piena sintonia.
Mauro Cascio
|