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Latina. Elezioni, quote rosa e donne negate. Daniela Santanché: «Il mio è un impegno al femminile a cui, ovvio, non sono disposta a rinunciare»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS con Daniela Santanché, responsabile nazionale del Dipartimento per le Pari Opportunità di Alleanza Nazionale, a Latina per la campagna elettorale del partito guidato da Gianfranco Fini, in vista delle prossime elezioni politiche del 9 e 10 aprile.
Lei ha detto di essere contraria alle "quote rosa" in senso definitivo: devono essere un provvedimento transitorio.
«Esatto, sì alle "quote rosa" come legge temporanea, sin quando non si riequilibra la rappresentatività delle donne in Parlamento. Poi, quando saremo riequilibrate, ovvero quando saranno rispettate le proporzioni, le potremo levare».
Le lancio una provocazione: se un politico è di valore, che importanza ha se è uomo o donna?
«La legge elettorale prevede un listino bloccato, e dipende a che numero di lista sei posizionata, per poter essere eletta, quindi sono sempre le segreterie dei partiti che decidono».
Lei è autrice di un libro (l'ultima sua fatica letteraria), "La donna negata", sulla condizione femminile in alcuni Paesi islamici, che le ha portato alcuni attacchi, il più recente dei quali viene da due teologhe - donne - iraniane. Come risponde?
«Dire la verità - siccome per loro non è una bella verità - le fa arrabbiare. Ma questo mi fa capire che ho ragione, e che per fare in modo che questi Paesi abbiano più democrazia, bisogna liberare le donne islamiche dalla sottomissione dei maschi. Questa è una mia battaglia che continuerò a portare avanti. Non mi faccio intimorire e vado avanti per la mia strada che è la strada per la libertà delle donne».
Andrea Apruzzese
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